COMUNICATO DEL 1 NOVEMBRE 2024
Sardegna: situazione disastrosa, la UIL scrive al capo del Dipartimento:" inviate un nuovo Provveditore per ricostruire e raccogliere le macerie!"
Avevamo sperato che il Provveditore Galati avesse la nostra stessa volontà di migliorare l'organizzazione del sistema sardo, ormai compromesso da anni di gestione inadeguata e da noi più volte denunciata.
Nella riunione del suo insediamento in regione, avevamo anche espresso l’ottimismo dovuto al fatto che a nostro avviso, sotto quel livello la Sardegna penitenziaria non poteva scendere, ma a distanza di quasi 1 anno siamo stati clamorosamente smentiti!
A renderlo noto il segretario generale della UIL Sardegna Michele Cireddu che aggiunge:…” Abbiamo inviato una missiva al capo del Dipartimento Giovanni RUSSO dove abbiamo espresso profonda preoccupazione per la grave situazione in cui versa il sistema penitenziario sardo. La disorganizzazione, la carenza di personale ed il sovraffollamento cronico di alcuni istituti penitenziari, in particolare del carcere di Uta che ha superato abbondantemente i 700 detenuti, stanno mettendo a dura prova le condizioni di lavoro del personale e la sicurezza degli stessi istituti.
Il Provveditore ha imposto un organizzazione del lavoro negli istituti di Cagliari e Sassari che, nel nome della fungibilità, ha distrutto quel poco che era stato costruito in ambito di pari opportunità e rispetto delle regole e degli accordi.
La situazione attuale è insostenibile e richiede un intervento immediato da parte del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. È indispensabile l'invio di un nuovo provveditore regionale che sia in grado di affrontare con determinazione le criticità esistenti e di mettere in atto le misure necessarie per garantire il rispetto dei diritti e la sicurezza del personale.
Le criticità sono note: il carcere di Uta, ha superato di gran lunga la sua capienza, creando condizioni impossibili da gestire per il personale di Polizia Penitenziaria e condizioni di vita inumane per i detenuti , aumentando il rischio di tensioni. Di recente si sono registrati 5 ricoveri in luoghi esterni di cura, con l’impiego di circa 18 unità di Polizia Penitenziaria per turno, il carcere è stato letteralmente sguarnito nei presidi di sicurezza.
A Sassari la situazione non è di certo migliore, abbiamo ripetutamente denunciato gravi rischi per l’incolumità del personale ed in alcuni casi la concreta esposizione a rischi di natura penale e disciplinare a causa di una gestione che non sembra certo improntata ad agevolare il lavoro dei Poliziotti. Lascia increduli che anche il sottosegretario alla Giustizia DELMASTRO a seguito delle nostre denunce abbia voluto constatare di persona le anomalie, ed a distanza di mesi, nonostante il suo intervento di sensibilizzazione nei confronti del provveditore e nei vertici dell’istituto, la situazione è rimasta clamorosamente invariata!
- Ad Oristano il personale sta subendo quella che sembra una paralisi amministrativa che ormai ha assunto in alcuni casi i connotati dell’ omissione d’atti d’ufficio, esempio concreto le richieste inevase, a distanza di anni, delle pratiche di riconoscimento delle cause di servizio presentate dagli Agenti che hanno subito aggressioni in servizio.
- A Nuoro la mancanza di un Comandante e di un direttore in pianta stabile e l’intervento dell’ex Prefetto con l’invio dell’esercito avrebbe dovuto destare perlomeno interventi concreti ed invece tutto rimane invariato! La promessa del sottosegretario dell’invio delle figure di vertici in pianta stabile entro due mesi dalla Sua visita avvenuta circa 1 anno fa, si è rivelata uno slogan elettorale!
- Completano lo scenario catastrofico le colonie come Isili, priva di un comandante e di un direttore in pianta stabile, Mamone e Is arenas che rimangono sotto dimensionate rispetto le straordinarie possibilità che offre il territorio in cui sono insite e l’Istituto di Tempio che soffre di una preoccupante carenza delle figure dei sottufficiali e dove la gestione del personale, a nostro avviso, non è improntata di certo a criteri di pari opportunità e razionalità.
- Se non verrà inviato un nuovo provveditore in grado di ricostruire a partire dal rispetto delle regole e degli accordi stipulati a favore del personale, la situazione è destinata a deteriorarsi ulteriormente, e confusione e caos continueranno a imperversare." !