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OGGETTO: casa circondariale di Cagliari, automezzi in dotazione NTP, anomalie.

Egregio Direttore,

Sono pervenute vibranti e, riteniamo giustificate, lamentele sullo stato degli automezzi in dotazione al locale Nucleo Traduzioni e Piantonamenti.

Nello specifico, ci è stato riferito che in data 21 luglio 2017 una scorta si è recata all’aeroporto di Cagliari Elmas per tradurre un detenuto nella penisola, per la particolarità del soggetto, è stato utilizzato un automezzo blindato; qui inizia il calvario per la scorta.

Infatti ci è stato riportato che l' automezzo blindato, per natura privo di finestrini,  era privo anche di aria condizionata in quanto l'impianto era fuori uso. Per tragitto di andata anche se con qualche malumore, vista l’ora mattutina della partenza dalla CC Uta, si è arrivati all’aeroporto senza nessun patema. Il problema è sorto al ritorno dalla penisola poiché l’automezzo è rimasto tutto il giorno parcheggiato all’interno dell’aeroporto sotto il sole ad una temperatura esterna che sfiorava i 40 gradi.  

Sbarcato dall’aeromobile, il personale saliva sul mezzo ed entrava letteralmente in un forno. Chiuse le porte e le cellette e partiti il detenuto accusava un malore e gli Agenti affannavano e riuscivano faticosamente a respirare. Nonostante tutto la scorta ha portato a termine il primo tragitto del reimpiego fino al carcere di Uta in condizioni quasi al limite della sopportazione. Arrivati a Uta consegnavano il detenuto e per fortuna cambiavano automezzo, stanchi e sudati continuavano il loro tragitto per un altro carcere.

Noi della Uil abbiamo segnalato più volte il problema degli automezzi in Sardegna e ci domandiamo se, per cambiare la situazione, il lieve malore che stavolta è capitato ad un detenuto, ma poteva capitare a chiunque saliva su quel mezzo, deve succedere qualcosa di più grave.

Dulcis in fundo ci è stato rappresentato che il capo scorta ha segalato la situazione al momento della partenza dell’aeromobile chiedendo il cambio dell’automezzo, ma come capita spesso di questi tempi a Uta, la richiesta è rimata inascoltata.

Chiedere un intervento ai superiori uffici per la sistemazione di tutti gli automezzi sembra superfluo poiché alla Direzione del Carcere di Uta, sembra pensare a tutto  tranne che permettere al personale di polizia penitenziari di svolgere il proprio mandato Istituzionale ne migliore dei modi. A volte certe situazioni potrebbero essere evitate con piccoli accorgimenti  per evitare di creare ulteriori disagi per lo svolgimento del servizio già difficile e delicato.

Si chiede pertanto per l'ennesima volta al Provveditore che legge per conoscenza di intervenire per monitorare i mezzi in uso ai NN.TT.PP. per evitare disagi e rischi per la riuscita del servizio di cui trattasi.

In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti