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OGGETTO: Casa circondariale di Cagliari UTA, richiesta intervento per razionalizzare i servizi di piantonamento in luogo esterno di cura.

Egregio Provveditore,

negli ultimi giorni si è verificato un drastico aumento dei ricoveri dei detenuti in luoghi esterni di cura, con punte di 5 detenuti piantonati che attualmente si sono “ridotti” a 4.

Inutile rappresentare le gravi difficoltà nel fine settimana per il risicato personale impiegato in servizio, nel gestire una situazione che poteva precipitare irreversibilmente da un momento all’altro.

Se dal punto di vista sanitario, pur non avendo competenze mediche, sembra che i medici di turno stiano attuando quasi una “medicina difensiva” su cui nulla possiamo eccepire ovviamente, dal punto di vista organizzativo l’amministrazione potrebbe senz’altro cercare di trovare delle soluzioni, per evitare che i malcapitati Poliziotti che si trovano a gestire tali situazioni, non riescano più a garantire il controllo dell’Istituto e dei servizi esterni.

Intanto, visto che il repartino detentivo in luogo esterno di cura continua ad essere un miraggio e, considerato che statisticamente si verificano un numero di ricoveri in luogo esterno di cura abnorme, crediamo che la Direzione , dovrebbe mettere in atto ogni tipo di accordo con l’assessore alla sanità e con il direttore generale della ASL di Cagliari, per fare in modo che i detenuti possano essere ricoverati in un unico ospedale, per cercare così di razionalizzare l’impiego del personale di Polizia Penitenziaria.

In secondo luogo anche la struttura provveditoriale dovrebbe evitare di disporre l’impiego esclusivo delle unità da UTA per il piantonamento di detenuti ristretti in altri istituti, come di recente è avvenuto per un detenuto che da Sassari è stato ricoverato a Cagliari e come sta avvenendo attualmente con un detenuto ristretto a Isili, ricoverato in un ospedale a Cagliari e piantonato pare esclusivamente dal personale di UTA.

A noi sembra che anche il NTP di Isili, come avvenuto in altre occasioni, poteva perlomeno concorrere con l’impiego di unità per il piantonamento, per evitare di mettere in ginocchio un solo Istituto che deve già assicurare il piantonamento di altri 3 detenuti.

Non sembra una pretesa cosi’ irrealizzabile e crediamo basterebbe un briciolo di buon senso per evitare che il personale di UTA debba vedersi revocati i riposi, il congedo ed altri diritti e per evitare che la sorveglianza generale debba letteralmente impazzire per capire quale posto di servizio “insopprimibile” deve sacrificare per poi, semplicemente sperare nella provvidenza divina nel caso qualcosa vada storto a seguito della propria decisione, perché la mannaia disciplinare e penale sarebbe pronta anche se l’emergenza lo ha costretto ad agire senza nessuna alternativa.

La UIL in Sardegna continua a chiedere interventi urgenti, continua a prospettare delle soluzioni, tempo fa avevamo addirittura chiesto di istituire un nucleo regionale di intervento per far fronte a delle emergenze come quelle attuali di UTA, ed avevamo addirittura chiesto di istituire un protocollo di intervento per la gestione degli eventi critici, tutte richieste mai prese in considerazione a livello regionale.

E’ un caso che poi a livello nazionale si siano realizzate proprio un protocollo operativo con delle modalità di attuazione che non sono di certo come quello che avevamo ipotizzato, ed un gruppo di intervento operativo che, anche in questo caso, è distante dalla proposta che avevamo avanzato e dal progetto, a nostro avviso molto piu’ concreto e realizzabile, che avevamo in mente.

Saremo ingenui ma a noi sembra scontato che l’Amministrazione regionale debba razionalizzare le risorse per non mandare a picco un solo istituto ed è anche scontato che la Direzione prenda accordi con l’assessore o con il Dirigente responsabile della Asl di Cagliari per far ricoverare i detenuti in un unico ospedale, ma probabilmente siamo illusi e continuiamo a sognare un amministrazione forse piu’ incisiva ed autorevole anche con le altre Istituzioni.

Ad ogni modo sollecitiamo l’Amministrazione ad intervenire prima che il trend di piantonamenti in luogo esterno di cura continui a mettere in ginocchio il NTP locale, il Quadro permanente e l’intero Istituto.

In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.