OGGETTO: Regione Sardegna, grave situazione complessiva e anomalie gestionali.
Esimie Autorià,
nell’ultimo periodo si è verificato un aumento vertiginoso delle aggressioni a danno dei Poliziotti che hanno riportato danni fisici importanti!
Per citare qualche esempio, a Sassari alcuni Agenti hanno subito ustioni di secondo grado, nell’intento di soccorrere un detenuto che si era cosparso di alcol per darsi fuoco. Il soccorso si è trasformato presto in una contenzione, in quanto l’autore dell’incendio ha aggredito i soccorritori, poi ricoverati incredibilmente nella stessa camera del detenuto, nel centro ustionati di Sassari.
Per noi e per tutte le persone dotate di un briciolo di buon senso, era scontato ipotizzare che i vertici dell’Istituto si sarebbero precipitati in Istituto o in ospedale , (magari avrebbero scongiurato perlomeno il ricovero del Poliziotto nella stessa camera del detenuto) ma come ormai i vertici di Sassari ci hanno abituato, hanno latitato anche in questa occasione!
Per riuscire a far ricoverare l’Agente in una stanza diversa dal detenuto aggressore, è stato quindi necessario richiedere, per le vie brevi, l’intervento del sottosegretario DEL MASTRO che legge la presente per conoscenza.
Ma sono meritevoli di menzione anche altre, troppe, gravi aggressioni subite da diversi operatori che, dopo aver gestito scenari di vera e propria guerriglia urbana, hanno riportato danni fisici altrettanto importanti: la frattura del naso (un ispettore di UTA), zigomi fratturati (un Assistente dello stesso Istituto), un infarto con intervento d’urgenza al cuore a seguito di un aggressione (un Sovrintendente di Sassari) solo per citare alcuni esempi, ma potremmo elencare altre prognosi di rilievo subite da decine e decine di Poliziotti barbaramente aggrediti!
Come se non bastasse, nonostante le richieste di intervento inviate alla Direzione di Sassari ed al Provveditore in tempi non sospetti, solo a distanza di mesi si stanno riscontrando le nostre note sui casi di TBC in Istituto. Ci saremmo aspettati maggiore comunicazione rispetto al tema che sarebbe servito sicuramente a tranquillizzare tutto il personale e ci saremmo aspettati la sanificazione dei mezzi da ditte specializzate e non con il “fai da te”, con l’obbligo di indossare le mascherine per il personale che stava a contatto con i pazienti sospetti. Ci chiediamo se ai 14 detenuti con IDR sec. Mantoux positivi e Quantiferon positivi in attesa di RX torace lo stesso esame sia stato effettuato o meno.
Non è difficile ipotizzare che a causa del mancato obbligo delle visite a tutto il personale vi siano casi non ancora diagnosticati che potrebbero far estendere il problema anche all’esterno dell’Istituto. A nostro avviso la situazione è stata gestita con troppa superficialità, atteggiamento-emblema dello stato di abbandono in cui sono costretti a lavorare i Poliziotti sardi.
Nel frattempo ci aspettavamo di iniziare con il nuovo provveditore un percorso anche per ricomporre la situazione disastrosa lasciata in dote dal suo predecessore.
Pensavamo che sotto il livello disastroso era impossibile scendere ed invece siamo stati clamorosamente smentiti.
Dopo la riunioni di presentazione, non solo le successive convocazioni sono arrivate rarissimamente ed in quelle pochissime volte il vertice regionale ha cercato di convincere spasmodicamente le OO.SS. sull’utilità di un Suo progetto riorganizzativo che per noi rappresenta invece “un clamoroso ritorno al passato”.
In maniera unilaterale questi progetti sperimentali sono comunque stati imposti agli istituti di Sassari e Cagliari confermando, risultati alla mano, le nostre legittime perplessità.
In tali Istituti regna infatti la confusione, le unità operative che le Direzioni hanno imposto, contro il parere dei sindacati, sono in evidente contrasto con i protocolli di intesa locali e di fatto sono state eliminate le rotazioni nei posti fissi. Questo modus operandi del provveditore ha di fatto legittimato le stesse direzioni a violare in maniera spudorata le regole concordate tra l’amministrazione ed i rappresentanti dei lavoratori. Inoltre, la Sardegna è l’unica regione a non aver adeguato il protocollo di intesa regionale con il nuovo accordo quadro e le richieste di attivazione delle commissioni arbitrali regionali per dirimere le violazioni citate, continuano ad essere ignorate.
Analizzando i dati in nostro possesso dobbiamo constatare che il nuovo provveditore è riuscito a distruggere quello che a fatica eravamo riusciti a costruire negli anni!
Avrebbe potuto creare un Provveditorato-ufficio di riferimento per le direzioni e per il personale ed invece di fatto si è creato un ufficio che agevola le Direzioni a violare gli accordi, legittimando la gestione di alcuni Istituti che ormai avviene quasi nell’ anarchia piu’ totale.
La ciliegina nella torta pare sia rappresentata dall’imminente assegnazione del Provveditore presso il Piemonte, di fatto dopo aver distrutto quel poco che restava , pare che abbandonerà la nave e potrà assistere al definitivo tracollo della Sardegna penitenziaria da un altra regione!
Al sottosegretario ed ai vertici del DAP chiediamo quindi di accelerare le procedure per l’invio di un nuovo Provveditore con cui poter riorganizzare fattivamente il lavoro degli Agenti di Polizia penitenziaria prima che la Sardegna penitenziaria possa sprofondare inesorabilmente. Considerata l’emergenza sanitaria in atto nell’Istituto di Sassari, la grave situazione gestionale dell’Istituto di Cagliari e l’emergenza sanitaria in atto nell’Istituto di Oristano dove non è piu’ garantita la presenza dei medici nelle 24 ore, chiediamo ai Prefetti di CAGLIARI e SASSARI un urgente convocazione di una delegazione delle scriventi OO.SS.
In attesa di cortese riscontro, cordiali saluti.