comunicato del 23 giugno 2022
Visita della Ministra della Giustizia Cartabia e del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi in Sardegna, Cireddu UIL : nei comunicati che annunciano la visita in Sardegna nessun cenno sulle estreme condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria, non sia la consueta inutile passerella di politici e Dirigenti!
Nei lanci d’agenzia che annunciano la visita della Ministra CARTABIA e del Capo del Dipartimento RENOLDI nessun accenno sulle pessime condizioni lavorative in cui sono costretti gli Agenti della Polizia Penitenziaria.
E’ il commento del segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria Michele CIREDDU che aggiunge:…” Avremmo certamente apprezzato un incontro con le OO.SS. per analizzare le gravi difficoltà in cui sono costretti ad operare gli Agenti in Sardegna, sarebbe stata l’occasione per chiedere al Ministro un intervento per consegnare i repartini detentivi ospedalieri esterni, già pronti ma utilizzati come magazzino per gli attrezzi, gli avremmo evidenziato che questa inadempienza da parte della politica sarda ha causato il suicidio di un detenuto, gli avremmo suggerito inoltre di visitare il posto di Polizia Penitenziaria nell’aeroporto di Elmas costituito da una sorta di prefabbricato abbandonato, sporco ed inagibile. Avremmo sottolineato ancora che alcuni Direttori violano i diritti del personale in maniera colpevole e spudorata discriminando parte del personale e, in un Ministero che deve garantire soprattutto il rispetto delle leggi, e’ un dato ancora piu’ grave.
Immaginiamo invece che nessuno dei suoi interlocutori le farà notare che gli Istituti della Sardegna esplodono e sono teatri di eventi critici che i nostri Poliziotti devono fronteggiare in perfetta solitudine e con la spada di damocle ben conficcata nel capo, in attesa di penetrare nella sua interezza in caso di errori. Proprio in questi giorni, dopo i numerosi eventi critici di UTA, e’ recentissimo il sequestro di un Agente da parte di un detenuto nel carcere di Tempio che solo grazie alla capacità di mediazione dei nostri Poliziotti non si e’ concretizzato in un evento tragico.
E’ piu’ comodo ed anche molto piu’ facile invece non affrontare la realtà e trovare l’accoglienza dei vertici, pronti magari a dipingere la Sardegna penitenziaria come lo scenario idilliaco per l’esecuzione penale senza pensare che negli istituti che visiteranno, magicamente troveranno personale in abbondanza , tutti i posti di servizio presidiati e non importa se il giorno successivo alla loro visita si tornerà alla routine dove si fatica anche a garantire i livelli minimi di sicurezza e per inviare una scorta per un piantonamento in ospedale si deve trattenere il personale in servizio anche per 12 ore continuative.
Non serve solo essere grandi filosofi del diritto quando si Dirige un Ministero ed un Dipartimento dove esiste un Corpo di Polizia che rispetto alle altre Forze dell’ordine gestisce vite umane e necessita quindi di maggior attenzione. Sino a quando non ci sarà la consapevolezza che il sistema penitenziario e’ fallimentare e quindi da rifondare queste visite continueranno ad essere semplici passerelle e l’efficienza di facciata ed il clima disteso che troveranno negli Istituti oggetto di visita sarà dovuto alla necessità di finzione da parte dei vertici per dimostrare che tutto in Sardegna va bene!