OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari UTA, programmazione turni di servizio mese di aprile, modifiche turni di servizio.
Egregio Direttore,
Sono giunte numerose e condivisibili lamentele sulla gestione dei turni di servizio del personale di Polizia Penitenziaria relativi il mese di aprile c.a.
Pare che, malgrado la programmazione di diverse Unità operative fosse stata approvata dal rispettivo coordinatore ed inserita in maniera definitiva nel programma e posta quindi in visione del personale interessato, siano state apportate diverse, troppe modifiche da parte dell’Ufficio servizi centrale di cui è difficile comprendere il senso ed il motivo.
In alcuni casi pare siano stati modificati dei turni di servizio dal turno 6.00 -12.15 all’8-14 non per reale necessità di servizio ma per una sorta di “compensazione” per aumentare la media dello svolgimento dei turni 8-15 di chi ha subito la modifica.
Ora ci chiediamo il motivo per cui se in una determinata U.O. in accordo tra loro e senza inficiare sui diritti del rimanente personale, alcune unità preferiscono svolgere piu’ 8-15 ed altre piu’ 6.12, questo non possa essere “tollerato”?!
Chiediamo di sapere quale accordo o normativa viene disattesa e quale diritto viene violato se un appartenente del quadro permanente che svolge servizio nei 4 quadranti previsti, ovvero, (18:24-12:18-6:12-24:6) svolge meno turni di 8.15, perché tra l’altro, le esigenze dell’unità operativa non impongono al coordinatore di impiegarlo in quel turno!?
In altre circostanze, ci è stato riferito che una determinata unità operativa ha trovato le soluzioni per contemperare le esigenze di servizio con quelle del personale, frutto di un lavoro di coordinamento tra responsabili delle unità operative e tra referenti dei servizi, pare siano stati stravolti i turni e, chi aveva la fortuna di poter fruire dei turni “abbinati” con altri Agenti di altre unità operative, con cui poteva condividere il viaggio per raggiungere l’Istituto e risparmiare sul costo del carburante, pare abbia perso tale possibilità per la modifica incomprensibile dei servizi.
Per citare un esempio, malgrado in una determinata giornata fosse assicurata la copertura in tutti i turni in maniera equa, inspiegabilmente una unità ha subito la modifica, dal turno 18-24 al turno 15-21, (quest’ultimo orario mai concordato ed inserito senza una motivazione plausibile).
Diverse lamentele pervengono anche per la programmazione dei turni degli Ispettori e Sovrintendenti.
Pare infatti che si continui a persistere con la programmazione di un solo “sottufficiale” nel turno 15.22 che è poi costretto a trattenersi in servizio sino alle 24. Questo determina una programmazione dello straordinario non concordata e non prevista dall’organizzazione del lavoro.
E’ opportuno rammentare che nei livelli di sicurezza minimi nel turno serale sono previsti 2 “sottufficiali” che devono svolgere l’incarico di coordinatore della sorveglianza generale e di coordinatore della sorveglianza esterna, cosa che continua ad avvenire inspiegabilmente solo in rarissime occasioni.
Crediamo allora sia il caso di ribadire alcuni concetti: il personale che svolge servizio presso l’Istituto di UTA è stato chiamato ad attivare ed organizzare l’Istituto in situazioni estreme. Possiamo affermare senza paura di smentita che sia stata un esperienza che ha determinato un accumulo non indifferente di stress psico-fisico e nell’ultimo periodo, solo grazie alla grande capacità operativa ed alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria, la situazione nelle sezioni detentive sembra oggettivamente migliorare anche in termini di eventi critici.
A distanza di poco piu’ di un anno, l’Istituto contiene circa 600 detenuti, un numero che da solo rappresenta un dato allarmante; se si dovesse continuare con il trend attuale ben presto il sovraffollamento detentivo rappresenterà una criticità drammatica.
Tutto questo dovrebbe indurre ad uno sforzo sempre maggiore da parte dei vertici dell’Istituto per garantire il benessere organizzativo e la massima attenzione per il personale. Di certo non dovevano permettere lo stravolgimento dei turni dei Poliziotti che hanno “sputato sangue” e continuano a svolgere servizio con determinazione nelle sezioni detentive. Questo la UIL non puo’ tollerarlo!
Se nelle unità operative si rispetta quanto è stato concordato nel Protocollo di intesa regionale e locale, nella parte dedicata alla gestione del personale e dei diritti da assicurare, non comprendiamo per quale motivo debba intervenire l’Ufficio servizi centrale per modificare i servizi ed in alcuni casi stravolgerli???!!!
Non comprendiamo nemmeno il motivo per cui si sia deciso di stravolgere un servizio realizzato dai coordinatori con interventi “esterni” che sono quasi sembrati delegittimanti del ruolo degli stessi coordinatori ed hanno reso vane le finalità delle unità operative improntate all’autonomia gestionale.
Se davvero la programmazione del mese di aprile c.a. era cosi’ “disastrosa”, non comprendiamo il motivo per cui non sono stati incaricati gli stessi coordinatori ad effettuare le modifiche!?
Con questo modus operandi si vanificano le finalità delle unità operative, come si deteriora la tranquillità del personale che sta quotidianamente affrontando le dinamiche dell’Istituto piu’ grosso del distretto Sardegna.
Stentiamo a credere che improvvisamente i coordinatori ed i referenti dei servizi delle unità operative che hanno sempre realizzato i turni programmati malgrado la grave carenza organica ed al limite della possibilità umana, siano stati ritenuti non piu’ idonei a gestire i servizi, cosi’ come stentiamo a credere che improvvisamente ci sia la volontà di assicurare solo ed esclusivamente in maniera ferrea le esigenze di servizio, anche a discapito delle esigenze del personale, contro ogni linea guida fornita dal Dipartimento, come qualcuno pare si diverta a ripetere nell’ultimo periodo.
Alla luce di quanto sopra descritto, si chiede un immediato intervento per porre fine alle anomalie esposte e si chiede la massima attenzione per le esigenze personali e per il benessere del personale di Polizia Penitenziaria.
In attesa di urgentissimo riscontro, si porgono cordiali saluti.