OGGETTO: Casa reclusione di Mamone , anomalie gestionali.
La scrivente O.S stigmatizza la superflua attenzione e trascuratezza nei confronti delle condizioni della colonia di Mamone, da parte dell’ Amministrazione Centrale, Periferica e ns malgrado Locale, che ormai si protrae da troppo tempo, generando un clima di apprensione nel Personale di Polizia Penitenziaria di questo Istituto.
La realtà sullo stato in cui versa la Colonia Penale è inverosimile, infatti la situazione operativa e la gestione del Personale è caratterizzata da uno stato di abbandono e degrado. Il proseguo della strada intrapresa dall’Amministrazione Penitenziaria sulla mancata assegnazione in pianta stabile di un Direttore nonché le croniche carenze di unità di Polizia Penitenziaria e Amministrativo insieme alla destinazione e gestione di fondi da investire in strutture e infrastrutture connesse anche alla rivalutazione e valorizzazione del settore agro-zootecniche assumono sempre più connotati fallimentari, intraprendendo una via che porterebbe, se non si dovesse intervenire, alla dismissione dell’ Istituto stesso.
Le croniche carenze sull’organico del Personale di Polizia Penitenziaria sono state in tempo remoto più volte denunciate dalla scrivente O.S, quotidianamente dobbiamo assistere e convivere con un sistema organizzativo precario dove il Personale svolge il proprio turno di servizio in condizioni di insicurezza, costituita sia dal numero esiguo del Personale in servizio e sia dalle condizioni in cui sono chiamati ad espletare il proprio turno di servizio. A questo, paradossalmente si somma la superflua attenzione nella programmazione dei turni di servizio, infatti, spesso si verifica una irrazionale distribuzione del Personale di Polizia Penitenziaria generando in alcuni turni esuberi e in altri ammanchi di unità. Un criterio disomogeneo nella predisposizione del numero di unità in servizio sia del ruolo Agenti/Assistenti che Sovrintendenti/Ispettori, spesso pare, dettato da situazioni non connesse alle esigenze di Istituto, il tutto generando un clima di disparità in termini di carichi di lavoro nonché condizionando l'efficacia e l'efficienza operativa della C.R Mamone.
Ugualmente, le carenze del Personale Amministrativo/Contabile oltre che generare dei carichi di lavoro elevati, porta immancabilmente ad effettuare prestazioni di lavoro straordinario spesso recuperato in compensativo. Procedura, discutibile in quanto assume caratteristiche "tampone" e non atto a contrastare l'accumulo di lavoro, così come il ricoprire due posti di servizio da parte di diverse unità di Polizia Penitenziaria non è certo una soluzione ottimale. A questo non sorprende se spesso molti Uffici risultano chiusi o si registrano incongruenze, disservizi, nonché disagi nello svolgimento delle varie attività della Colonia Penale.
Nel contesto oltre che rimarcare le pessime condizioni operative che assiduamente il Personale di Polizia Penitenziaria è costretto a sopportare, a ns avviso esistono i presupposti di rilancio e rivalutazione della C.R Mamone, possibilità che può arrivare solo nel saper coniugare "CARCERE e IMPRESA" espressione di "TRATTAMENTO e RIEDUCAZIONE attraverso il LAVORO". Un percorso possibile che la Casa di Reclusione Mamone potrebbe intraprendere archiviando quel famoso "Progetto Colonia" di cui non siamo a conoscenza dei risultati acquisiti. Pertanto, la scrivente O.S non può che sollecitare un intervento nonché renderci partecipi sulla "destinazione d'uso" della Colonia Penale contestualmente garantire un livello di funzionalità ed efficienza sufficiente.
Colgo l’occasione per porgere Distinti saluti.