OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari ,richiesta di immediato allontanamento del detenuto responsabile della grave aggressione a danno del personale avvenuta il 10 febbraio 2025.
Egregio Direttore,
La scrivente Organizzazione Sindacale esprime profonda preoccupazione e sdegno per la vile aggressione subita in data odierna da due Agenti di Polizia Penitenziaria, che hanno riportato gravi ferite, tra cui la frattura delle costole con prognosi di 21 giorni e numerose contusioni su tutto il corpo, ad opera di un detenuto.
Tale episodio di inaudita violenza, l'ennesimo in una lunga serie, pone seriamente in discussione la sicurezza e l'integrità fisica del personale di Polizia Penitenziaria, già quotidianamente impegnato in un contesto lavorativo difficile e stressante.
Alla luce della gravità dell'accaduto, si chiede l'immediato allontanamento del detenuto responsabile dell'aggressione dalla struttura penitenziaria, al fine di garantire la sicurezza degli agenti e di tutto il personale.
Si richiede, altresì, che vengano adottate tutte le misure necessarie per prevenire il ripetersi di simili episodi, quali l'incremento del personale impiegato nelle sezioni detentive dove spesso non si rispettano nemmeno i livelli minimi previsti.
Al Provveditore che legge per conoscenza, comunichiamo che l’organizzazione del lavoro attuale nell’Istituto di UTA, imposta dalla Direzione è stata fortemente condannata in piu’ occasioni dalla UIL, perché ritenuta non adeguata alle reali esigenze operative. Ci riferiamo agli ordini di servizio che di fatto sono irrealizzabili, all’impiego irrazionale del personale, ecc.
Per citare qualche esempio la stragrande maggioranza dei posti fissi vedono un impiego di personale che assicura i livelli massimi previsti, mentre nelle unità operativa detentiva vengono spesso impiegate 2 unità per assicurare il controllo di 3 sezioni detentive dove sono presenti circa 100 detenuti.
Ed ancora gli ordini di servizio impongono degli obblighi che per essere assolti devono obbligatoriamente vedere l’impiego di almeno due unità, ma di fatto una sola unità è costretta ad assolvere delle incombenze in un posto di servizio dove è impossibile rispettare le disposizioni e deve affidarsi alla dea bendata per non finire alla gogna del consiglio di disciplina.
E’ necessaria una radicale riorganizzazione del lavoro ed un azione di forte impulso da parte del vertice regionale di concerto con i rappresentanti dei lavoratori per cercare di migliorare una situazione non certo rosea.
In attesa di urgente riscontro, cordiali saluti.