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OGGETTO: Casa Circondariale di Sassari, improprio impiego del personale femminile nelle attività trattamentali e anomalie gestionali.

Egregio Direttore,


Sono arrivate numerose doglianze in merito all'impiego, a nostro avviso improprio, del personale femminile nel servizio di controllo delle attività trattamentali nell'istituto da Lei diretto. Pare infatti che l'impiego delle poliziotte presso il suddetto posto di servizio sia diventato frequente se non addirittura giornaliero. Le Agenti che si trovano a svolgere il suddetto posto di servizio sono costrette a controllare centinaia di detenuti di sesso maschile, divisi tra sala hobby, sala musica, biblioteca, messo comunale, colloqui educatori, colloqui specialisti (psicologi, assistenti sociali, etc), consigli di disciplina senza dimenticare l'immissione delle varie sezioni in palestra. In alternativa la Poliziotta può andare nei pressi del sotterraneo e rimanere all'Interno di un capannone, sprovvisto di telecamere, e rimanere con i detenuti che lavorano in archivio e con i detenuti che frequentano il corso edilizia, senza tralasciare che nelle immediate vicinanze vi sono i detenuti della M.O.F, lavanderia, casellario e tutti coloro titolati a fare accesso in quella zona, chiamati dagli addetti al magazzino per prelevare o consegnare i propri effetti personali.

Le più "tutelate", se così vogliamo definirle, si trovano invece a prestare servizio presso gli uffici dell’ area trattamentale, siti al piano terra, a stretto contatto con centinaia di detenuti di sesso opposto, sperando che nulla possa accadere.

Un altro dato che oggettivamente determina ulteriori criticità è il fatto che le Agenti non conoscono i detenuti uomini e non possono evitare possibili criticità, un esempio concreto puo’ essere il mancato riconoscimento dei detenuti a cui è stato disposto il divieto d’incontro.

Le Poliziotte a nostro avviso sembrano quindi mandate letteralmente allo sbaraglio senza indicazioni chiare e precise e sono costrette ad effettuare dei controlli sui detenuti di sesso opposto che accedono per frequentare le attività e spesso non possono contare nemmeno sulla collaborazione di un Poliziotto, in quanto nel box Agenti viene frequentemente impiegata un altra Agente del femminile.

Questo impiego massiccio delle Poliziotte nei servizi extra sezione, potrebbe far pensare che la situazione all’interno della sezione femminile sia rosea, ed invece le criticità all’interno sono molteplici e vengono scaricate alle solite due unità che si ritrovano a svolgere il lavoro previsto per 4 unità nettamente al di sotto dei livelli minimi di sicurezza.

Per citare qualche esempio: ad una detenuta è stato disposto un divieto di incontro con 4 detenute ed è stata allocata in una camera con 3 compagne che di riflesso si trovano a regime chiuso. Due detenute con le quali è stato disposto il divieto, si trovano a regime chiuso e le altre due detenute a cui è disposto il divieto d’incontro mantengono il “regime aperto” e sono libere di girare all’interno della sezione. Come se non bastasse all’interno della sezione è allocata una detenuta “art 21” che non puo’ avere contatti con le altre detenute, una detenuta madre con il figlio minore al nido, due detenute a grave rischio suicidario.

Proprio in data odierna pare sia stata evitata una rissa tra le detenute solo grazie alla tempestività con cui un Agente è riuscita provvidenzialmente a chiuderla dentro una camera detentiva per evitare che una detenuta l’aggredisse con un bastone ricavato da una scopa.

A nostro avviso questo tipo di gestione sta esponendo le Agenti a gravi e concreti pericoli per la loro incolumità e le espone a responsabilità di natura penale e disciplinare perche’ costrette a subire una gestione ed un organizzazione a nostro avviso, per usare un eufemismo, estremamente pericolosa e questo va immediatamente interrotto!

Considerato inoltre che durante l’incontro recente tra la S.V. ed una delegazione della scrivente O.S. sono state esposte doglianze importanti che creano gravi difficoltà al personale e potrebbero avere dei gravi risvolti sul profilo della sicurezza anche dell’Istituto, chiediamo di avere ragguagli sugli interventi che siamo sicuri la S.V. starà già assicurando.

Infine sono giunte anche doglianze sugli orari prestabiliti e tassativi in cui gli addetti alle sezioni possono contattare gli addetti ai conti correnti e del sopravvitto per questioni relative i detenuti. Questa limitazione determina ritardi nelle risposte che si traducono in eventi critici che devono gestire in solitudine i Poliziotti che prestano servizio nelle sezioni. Converrà con noi sul fatto che gli Agenti che lavorano nelle “prime linee” delle sezioni invece meritano ogni supporto organizzativo per agevolare il servizio delicatissimo che devono svolgere.

Ci permetta ancora una considerazione: Non comprendiamo lo strano ed ingiustificabile motivo per cui Lei Direttore non risponde formalmente alle nostre note sindacali, ma le segnalazioni che sino ad ora Le abbiamo inviato, sono assolutamente meritevoli di massima attenzione e necessitano di immediati interventi, perchè la loro risoluzione potrebbe evitare che si verifichino eventi che nessuno vorrebbe mai leggere.

Chiediamo inoltre, ancora una volta, di voler convocare una riunione sindacale per trattare le problematiche esistenti e, in attesa che venga assegnato un nuovo provveditore per eliminare quello che definiamo un “disastro organizzativo”, chiediamo venga stabilito un periodo di rotazione del personale tra le varie unità operative. Il carico di lavoro ci risulta sia disomogeneo ed in particolare l’unità operativa “punta diamante” comprende le sezioni dove sono allocati i detenuti piu’ ingestibili ed il personale ha necessità di ruotare per evitare un accumulo di stress da lavoro correlato che non agevola di sicuro la gestione delle sezioni.

In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.