Al Prefetto della città di Oristano
S.E. Salvatore ANGIERI
E, p.c.
Al Capo del Dap
Ufficio relazioni sindacali
ROMA
Al Provveditore dell’A.P.
Dr. Antonio GALATI
Al Direttore
CR Oristano
OGGETTO: Casa reclusione di Oristano, aggressioni a danno degli operatori, richiesta di intervento urgentissimo.
Esimio Prefetto,
la situazione all’interno dell’istituto oristanese è diventata a nostro avviso ormai insostenibile. Solo di recente abbiamo registrato 3 aggressioni a danno degli operatori in soli 3 giorni e, nel recente passato, abbiamo denunciato altre aggressioni gravi che hanno determinato l’invio degli operatori aggrediti in luoghi esterni di cura.
Siamo estremamente preoccupati per quanto sta avvenendo in istituto e crediamo che oltre alla sicurezza dei lavoratori e dell’Istituto, sia a rischio anche la sicurezza pubblica. Quest’ultima affermazione viene avvalorata dalla similitudine in termini di emergenza con il carcere di Nuoro, dove e’ ormai arcinoto il grave evento critico che ha visto protagonista il capo di un associazione mafiosa pugliese, tutt’ora latitante!
Di recente proprio il Prefetto di Nuoro, forse nella speranza di destare dal torpore i vertici dipartimentali che sembrano un entità avulsa alle dinamiche penitenziarie della Sardegna, ha convocato un comitato provinciale per la sicurezza pubblica proprio all’interno dell’Istituto decretando lo stato di emergenza. La situazione attuale in cui versa l’istituto di Oristano non è di certo migliore, sia dal punto di vista strutturale che delle risorse umane disponibili ed i numerosi episodi di violenza, avvenuti nell’ultimo periodo, a nostro avviso, rappresentano un campanello d’allarme che non puo’ più essere ignorato.
Siamo estremamente preoccupati perché ormai il personale vive una situazione di tensione e percepisce la sensazione di abbandono da parte delle Istituzioni.
Alla luce di quanto sopra esposto, chiediamo una Sua convocazione per analizzare la grave situazione in cui versa l’istituto al fine di cercare delle possibili soluzioni per porre fine a questa estrema emergenza.
In attesa di urgentissimo riscontro, porgiamo deferenti ossequi.