OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari, serie di aggressioni, minacce a danno degli Agenti, richiesta intervento.
Egregio Provveditore,
Sono ormai troppe le segnalazioni pervenuteci dal personale dell’Istituto cagliaritano, a causa degli atteggiamenti di un detenuto autore di aggressioni ripetute a danno degli operatori, che già in tredici occasioni sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari per i danni fisici subiti.
A questo si uniscono le continue minacce di morte e le offese che gli Agenti sono costretti a subire in ogni turno e l’estenuante azione quotidiana che devono mettere in atto, per vincere la resistenza passiva che giornalmente, il detenuto facinoroso, mette in atto al rientro dai cortili passeggi.
Non ci sono sfuggite Le sue parole durante la riunione di presentazione, dove ha esortato gli Istituti a gestire i detenuti problematici, ed e’ proprio quello che sin’ora il personale di UTA ha fatto, nei confronti di un soggetto che ormai e’ diventato incompatibile con la struttura e con il personale.
Di conseguenza, oltre alla richiesta che immaginiamo abbia avanzato la Direzione per trasferire il detenuto in altra sede per motivi di sicurezza, noi aggiungiamo che tale provvedimento e’ necessario perche’ il personale “NON NE PUO’ PIU’ “ ed e’ arrivato al limite.
Lascio immaginare cosa possa provare un Agente che deve trascorrere giornalmente 6 ore davanti ad un soggetto che lo minaccia, lo insulta, gli sputa, prova ad aggredirlo non appena ha la possibilità ed offende la sua famiglia! Ad un certo punto qualsiasi operatore, anche dotato delle migliori virtu’ come l’equilibrio, la pazienza ed il buon senso, arriva ad un punto in cui il livello di sopportazione arriva al culmine.
Di conseguenza Le chiediamo un provvedimento immediato per trasferire in altra sede il detenuto , che non significa in questo caso spostare il problema da un istituto ad un altro, ma si tratta di un provvedimento che potrebbe evitare gravissime complicazioni per il personale che subisce tutto questo da troppo tempo. Converrà con noi con l’idea che non sia piu’ possibile costringere gli Agenti alle sopra descritte umiliazioni senza assicurare nessun intervento e questo che le chiediamo, e’ l’unico intervento che sin’ora il Dipartimento ha emanato e ribadito davanti a simili episodi.
Le assicuriamo che la situazione e’ piu’ incandescente di quanto chiunque possa immaginare, siamo quindi costretti a comunicarLe che in caso non dovesse arrivare nell’immediatezza nessun provvedimento, la scrivente recependo le richieste del personale, organizzerà una manifestazione di protesta davanti al provveditorato per sollecitare interventi concreti.
In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.