OGGETTO: Regione Sardegna, richiesta interventi urgentissimi.
Egregio Provveditore,
A seguito della recente riunione sindacale dove la S.V. ha incontrato i rappresentati dei lavoratori per un gradito saluto che, per noi, sancisce la liberazione da un periodo estremamente negativo e l’inizio di un periodo, auspichiamo piu’ roseo, siamo costretti a doverle ribadire delle situazioni emergenziali che vanno immediatamente affrontate e risolte.
Il nostro intervento durante il citato incontro era ovviamente generico, sia per il tempo a disposizione, sia perche’ si trattava di una prima disanima delle problematiche della regione ma, come le abbiamo riferito durante la riunione citata, siamo pronti comunque a contribuire per creare con Lei, una linea programmatica lungimirante e speriamo duratura. Ma se non si crea almeno la base per poter iniziare, converrà con noi sul fatto che non si puo’ partire, proprio perche’ bisogna creare le condizioni per determinare un inizio. Come le abbiamo riferito in riunione, nonostante la sua espressione di incredulità, in Sardegna dobbiamo proprio ricostruire dalle macerie che si sono create, costruendo prima una gestione del personale improntata sull’ imparzialità, eliminando laddove sono presenti, quelle che sembrano forme di “clientelismo”, forse nate con l’intento di ottenere agevolazioni contro le regole. Dopo aver fatto questo, possiamo creare insieme qualcosa di importante. Le confessiamo di essere estremamente fiduciosi nella riuscita dei buoni intenti che ci siamo prefissati, perche’ alcune sue parole, durante la riunione di presentazione, ci hanno colpito significativamente.
Lei ha citato le origini della Sua famiglia per farci capire che conosce il significato di lavoro e sacrificio, e questo esempio riteniamo sprigioni una forza incredibile! Siamo purtroppo stati abituati negli anni a confrontarci con figure dell’amministrazione che, rispetto il ruolo che dovevano ricoprire, dati alla mano, non hanno dimostrato grandi capacità, per usare un eufemismo, e piu’ mostravano di non conoscere il concetto di umiltà, (indispensabile a nostro avviso per saper gestire il personale), piu’ dimostravano la propria inadeguatezza. Non e’ facile sentire da un vertice dell’Amministrazione, parole cosi’ forti e profonde, ed e’ per questo che pur non conoscendo ancora il suo operato professionale, siamo estremamente fiduciosi per quello che sapremo fare insieme.
Entrando nel merito delle problematiche, abbiamo ritenuto deplorevole la situazione di Nuoro, dove ancora non e’ stato inviato un Direttore ed un Comandante in pianta stabile, cosi’ come abbiamo definito lesivo e sminuente il diverso provvedimento con cui si e’ inizialmente inviato un Funzionario con provvedimento di missione continuativa, per poi inviare un sostituto per pochi giorni la settimana. Ma il riscontro del Direttore reggente su una richiesta di intervento realizzabilissima, ci ha lasciati letteralmente esterrefatti! Ha infatti elencato le problematiche che effettivamente esulano dalla propria competenza (l’invio di un Comandante e di un Direttore in pianta stabile) ma ha usato uno stile, proprio di alcuni direttori in auge nei “primi anni 2000”, per aggirare la richiesta in cui la scrivente O.S. lo invitava a nominare formalmente un sostituto del Comandante, per creare almeno una continuità di gestione, in un periodo in cui in Istituto sembra regnare l’improvvisazione. Ed invece NO, il Direttore ha inteso confermare l’attuale organizzazione, lasciando l’Istituto in una situazione precaria ed instabile! Ecco a cosa ci riferivamo in riunione, quando abbiamo asserito che in Sardegna e’ difficile anche ottenere un semplice intervento semplice e realizzabile!!! Ed in questo caso nessuno si puo’ nemmeno rifugiare dietro la carenza dei Direttori, perche’ un Direttore, seppur reggente, ma in quel momento presente, NON HA DECISO, su una rivendicazione che riteniamo di una semplicità e di una logica estrema! Questo tergiversare costringe la UIL quindi, a richiedere un Suo intervento per una questione che doveva essere risolta in pochi secondi!!! Ecco Provveditore, questo e’ uno degli esempi del livello delle relazioni sindacali attuali!!!
Altra questione irrisolta, in questo caso a Sassari: Considerato che con il rientro in sede dei nuovi Sovrintendenti che hanno permesso di integrare l’ organico dei “sottufficiali”, portandolo a superare le 20 unità , abbiamo congiuntamente chiesto di impiegare nei turni, come responsabili della sorveglianza generale, almeno sino alle 24, un Sovrintendente o un ispettore, specificando che, come avviene in un Istituto di pari dimensioni come quello di Uta, anche i coordinatori delle u.o. devono contribuire nell’espletamento della sorveglianza generale. In realtà doveva essere un accorgimento automatico, perche’ riteniamo sia impensabile ed insostenibile che, con un numero cosi ‘ elevato di sottufficiali e con la tipologia di detenuti presenti a Bancali, la responsabilità della sorveglianza generale, debba continuare a ricadere su un Agente scelto o un Assistente. Anche in questo caso il Direttore nel riscontro, ci ha rassicurato sul fatto che la problematica era in fase di risoluzione , ed invece apprendiamo che 3 “sottufficiali” svolgono in pianta stabile i turni come responsabili della sorveglianza generale, mentre gli altri “sottufficiali” sono stati inseriti nel coordinamento delle unità operative piu’ disparate e non concorrono all’espletamento di tale mansione. Non era difficile comprendere anche in questo caso che, a rotazione, tutti i sottufficiali devono contribuire per fare in modo che sia sempre presente un sottufficiale a guidare il personale in tutti i turni o almeno sino alle 24. A noi sembrava abbastanza chiara la richiesta, e ci sembra che curasse non solo gli interessi del personale, ma quelli dell’Amministrazione, che non sempre si accorge, (per ottusità preconcetta?) che gli interessi del personale, quindi sindacali, convergono con i propri! Ovviamente abbiamo anche chiesto di non disperdere la professionalità e le competenze che hanno maturato gli Assistenti che hanno assicurato, sino ad ora brillantemente, la responsabilità della sorveglianza. Ed e’ proprio per questo che abbiamo chiesto fossero inseriti come responsabili della sorveglianza interna o come preposti nei reparti detentivi, per coadiuvare i “sottufficiali”. Ma davvero e’ cosi’ difficile realizzare una proposta cosi’ semplice ? Attualmente sembra quasi che l’Amministrazione voglia abbandonare il personale piu’ giovane all’interno delle sezioni detentive, privandolo della guida dei sottufficiali nei turni.
Noi non crediamo che Lei voglia avvallare tutto questo, di conseguenza le chiediamo di intervenire nei confronti della Direzione di Sassari per fare in modo che le nostre richieste vengano finalmente comprese e riscontrate.
A Cagliari invece esiste un altro fenomeno: Le scelte della Direzione ”dettate dall’emergenza”, vanno a discapito di chi questa emergenza la subisce!
La Direzione infatti ha inteso chiudere d’imperio un piano detentivo nella sezione femminile, creando gravi difficoltà alle poliziotte che in un unico piano devono far convivere, divieti d’incontro, grandi sorveglianze, attente, attentissime e grandissime sorveglianze (disposizioni che alcune direzioni e alcuni comandati credono possano scaricare la responsabilità sugli Agenti, in maniera direttamente proporzionale all’accrescitivo utilizzato nel provvedimento) e di distogliere le unità dal femminile per impiegarle all’area esterna per “recuperare unità maschili” all’interno. Sembrava quasi un provvedimento a vantaggio del personale che lavora all’interno delle sezioni se non avessimo appreso che si continuano ad integrare alcuni posti fissi che non sono di certo in sofferenza numerica, con motivazioni a nostro avviso inverosimili. E’ il caso dell’impiego di un ulteriore unità presso l’ufficio segreteria dove, una unità dovrà frequentare il corso da vice ispettore, nessuno sa tra quanti mesi, in quanto e’ ancora in atto l’iter concorsuale ma improvvisamente pero’ per la Direzione, le 5 unità su 6 previste, non sono piu’ sufficienti per garantire il lavoro d’ufficio. Tutto questo ovviamente stride, con le motivazioni che hanno determinato la chiusura del piano detentivo femminile e con lo stravolgimento dell’unità operativa esterna. Inoltre si sta verificando quello che avevamo previsto, ovvero il numero di detenute allocate in un solo piano, ha raggiunto la capienza massima, di conseguenza, sarà sufficiente un nuovo ingresso per costringere alla riapertura della sezione “soppressa”. Questo determinerà ulteriori ripercussioni sull’organizzazione del lavoro perche’ le poliziotte per gestire la seconda sezione, sono state spostate in altra unità operativa. Non bisognava essere una Cassandra per ipotizzarlo!
In tutto questo ovviamente non e’ mancata l’assegnazione di unità al ntp “ a sentimento”, perche’ ormai per la Direzione, l’interpello ordinario e’ un dettaglio assolutamente trascurabile. A suo dire “non e’ previsto dal PIR l’interpello straordinario, se si verificano situazioni impellenti in cui e’ necessario integrare il servizio di cui trattasi. Peccato pero’ che gli interpelli per il NTP vengono regolati dall’assetto strutturale delle traduzioni e sarebbe stato certamente piu’ corretto, aspettare gli esiti dell’interpello ordinario emanato di recente, per dare la possibilità a tutto il personale di partecipare, nel rispetto delle regole concordate, anziche’ inserire le unità senza criterio. Chiudiamo con una considerazione ed una richiesta che invece interessa tutti gli Istituti: Le denunciamo la necessità urgentissima di porre fine alla mancanza di equità, e pari opportunità nei servizi del personale.
Per questo, giova fornire una piccola cronostoria: Tempo fa L’allora provveditore, impose alle direzioni di inviare ai propri uffici di staff, i servizi del personale, per verificare che non ci fossero violazioni del protocollo di intesa regionale, nella parte in cui prevede i diritti minimi da rispettare nella realizzazione dei servizi. Con il cambio del provveditore , questa incombenza, che obbligava i direttori ed i comandanti, al controllo assiduo dell’operato degli uffici preposti alla realizzazione dei servizi, e ‘ venuto meno, nonostante con l’attivazione del gus web tale controllo fosse piu’ facilmente realizzabile.
Attualmente quindi ci sono in tantissimi casi violazioni incredibili, dove poliziotti sono costretti a lavorare anche in tutti i festivi ed altri invece, fruiscono dei riposi in tutti i festivi. Di conseguenza, converrà con noi, sull’ inutilità di avere a disposizione un programma che permette anche il controllo dei servizi, se nessuno lo verifica! Ricorda quando in riunione abbiamo stigmatizzato “la scelta di porre fine” all’attivazione, da parte dell’Amministrazione, delle commissioni arbitrali regionali? Le violazioni nei servizi del personale erano proprio al centro delle richieste delle attivazioni mai avvenute! Le lasciamo immaginare cosa sta succedendo negli Istituti senza nessun controllo e le lasciamo immaginare gli abusi che sta subendo parte del personale!
Chiediamo quindi che la S.V. per quest’ultimo punto nomini un referente regionale al Prap che verifichi mensilmente la regolarità dei servizi del personale in tutti gli Istituti, per fare in modo che le attuali parzialità ed i soprusi che alcuni Poliziotti sono costretti a subire, possano diventare solo un orrendo ricordo!
In attesa di urgentissimo riscontro sulle segnalazioni sopra citate, molti cordiali saluti.