OGGETTO: Casa circondariale di Cagliari, mancata assegnazione repartino detentivo ospedaliero.
Esimio Presidente,
in premessa ci preme ringraziarLa per le parole di solidarietò che ha espresso nei confronti della Polizia Penitenziaria in occasione di un’ intervista concessa ad una testata giornalistica locale. Non e’ frequente purtroppo ricevere parole di vicinanza da parte delle Istituzioni , di conseguenza riteniamo sia doveroso darLe merito.
La Polizia Penitenziaria del distretto sardo come ormai e’ noto e’ costretta a lavorare tra mille difficoltà, l’organico e’ deficitario di circa 450 unità e solo 3 Direttori dirigono, (termine eufemistico) 10 Istituti. La situazione dei Comandanti invece riteniamo rappresenti l’esempio di una gestione non certo improntata sull’efficacia ed efficienza. In regione sono presenti infatti 17 Dirigenti di Polizia Penitenziaria ma in alcuni istituti di primissimo livello come Sassari e Nuoro i Comandanti sono stati inviati in missione dalla penisola creando, nel caso di Sassari, dove anche il Direttore non e’ titolare, una situazione di precarietà e discontinuità che il personale sta subendo in negativo.
Se per quanto riguarda la gestione dei Direttori emerge una chiara responsabilità del Dipartimento , (forse nonostante i circa 4000 operatori che lavorano in quella struttura era difficile inviare qualche Direttore negli Istituti sardi), per i Dirigenti di Polizia penitenziaria spiace constatare che vi e’ un irrazionale gestione da parte del Provveditorato, perche’ l’organico in questo caso, sarebbe piu’ che sufficiente per garantire il Comando in ogni struttura.
Per quanto riguarda invece la situazione specifica dell’Istituto di UTA , oltre alle certificate carenze organiche di Polizia Penitenziaria ed al numero esorbitante di detenuti psichiatrci che stanno letteralmente mettendo a ferro e fuoco l’Istituto, si registra un numero esorbitante di piantonamenti in luogo esterno di cura che rappresentano un ulteriore grave criticità per il personale. Per garantire quest’ultimo servizio il personale sempre piu’ spesso deve svolgere 12 ore di fila, senza avere nemmeno la possibilità di fruire del pasto. In data odierna addirittura sono 4 i detenuti ricoverati in luogo esterno di cura, con l’impiego di 12 unita’ per turno per un totale di 48 unità giornaliere e questa emergenza purtroppo non e’ di certo rara.
Durante l’incontro con l’assessore alla Sanità, e’ emerso che il repartino detentivo ospedaliero, è praticamente ultimato da diversi anni ma continua ad essere utilizzato dalla ASL come magazzino attrezzi.
A nulla sono valsi i tentativi delle OO.SS., cosi’ come quello dei vertici dell’Amministrazione, per ottenere la consegna di tale struttura. Abbiamo avuto interlocuzioni con i Prefetti che si sono susseguiti e con i vari assessori alla sanità e con i dirigenti della Asl ma nessuno ha mai assicurato un intervento concreto.
Chiediamo pertanto la Sua intercessione almeno per sensibilizzare le istituzioni che potrebbero garantire la consegna del repartino detentivo per garantire la sicurezza, sia degli operatori che dei cittadini, perche’ sempre piu’ spesso i detenuti vengono ricoverati con altri pazienti e le camere diventano scenario di eventi critici gravi, mettendo a repentaglio anche la sicurezza pubblica.
In attesa di cortese riscontro porgiamo deferenti ossequi.