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OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari UTA, ennesimo evento critico a discapito del personale di Polizia Penitenziaria e gestione anomala del personale.

Egregio Direttore,

Nonostante le numerose note inviate dalla scrivente che segnalano il susseguirsi di eventi critici in rapida successione presso la Casa Circondariale di Uta, dall’Istituto cagliaritano continuano a pervenire segnalazioni che testimoniano una inquietante escalation di violenza a discapito del personale impiegato nei servizi a stretto contatto con l’utenza e una gestione incomprensibile del personale e delle situazioni operative.

C’e’ stato riferito infatti che di recente un agente di polizia penitenziaria, mentre espletava il suo turno di servizio e cercava di ripristinare l’ordine e la sicurezza tra due detenuti contendenti, sia stato ferito con un coccio di ceramica da parte di uno dei due detenuti e sia dovuto ricorrere alle cure mediche presso l’infermeria dell’Istituto dove gli sono stati applicati dei punti di sutura.

A questa criticità si è aggiunto il ferimento di uno dei due detenuti da cui è scaturito un ricovero presso una struttura ospedaliera esterna al fine di accertamenti e cure. È stato segnalato inoltre che per accompagnare il detenuto in ospedale siano stati impiegati degli agenti che stavano espletando il turno 17. 30-00.15, e che al termine del servizio, non sia stato inviato loro il cambio per una presunta carenza di unità nel turno 00.00-06.15, comportando il loro impiego in un doppio turno di piantonamento in luogo esterno di cura per le unità che avevano provveduto all’accompagnamento per il ricovero.

Il fatto incomprensibile risiede nell’impiego continuativo degli Agenti in ospedale per assicurare il controllo del detenuto, nonostante avessero già svolto un turno di servizio e certamente non potevano oggettivamente avere la sufficiente lucidità e capacità di intervento del personale che aveva appena iniziato il turno.

Eppure non sembra difficile, almeno per chi come noi spera in una gestione delle situazioni con un minimo di buon senso, comprendere che se le disposizioni dipartimentali vietano di impiegare in straordinario il personale nei servizi di piantonamento in luogo esterno di cura, c’ è un motivo e non sembra nemmeno difficile comprendere che sia opportuno non sovraccaricare una parte del personale ed esporlo a possibili conseguenza fisiche e psicologiche, non inviando un autista aggiuntivo per il rientro in sede dopo più di 12 ore continuative di servizio di cui almeno 8 ore di notturno.

Per l’ennesima volta chiediamo maggior attenzione nei confronti degli Agenti, continuiamo a ripetere che nessuno pretende interventi irrealizzabili con la carenza in pianta organica attuale ma semplicemente il rispetto delle regole e l’attenzione verso la salute e tutela del personale che garantisce quotidianamente il buon andamento del servizio.

Sensibilizziamo ancora una volta sia Lei che Il Provveditore che legge per conoscenza al controllo delle situazioni che stiamo denunciando da tempo per evitare che si possano verificare eventi gravi.

In attesa di urgentissimo riscontro, si inviano distinti saluti.