OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari UTA, turni interminabili, richiesta intervento urgentissimo.
Egregio Direttore,
Stanno pervenendo vibranti e, riteniamo, piu’ che giustificate lamentele da parte del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di UTA, rispetto i turni interminabili a cui sono costretti. Pare infatti che ormai frequentemente, il personale svolga addirittura 14 o 15 ore al giorno, come avvenuto in data 6 luglio, quando 3 unità, originariamente impiegate nel turno 8.00-14.00, sono state inviate in ospedale, per espletare un piantonamento in luogo esterno di cura e sono stati costrette a concludere il servizio alle 22.
Ovviamente non hanno potuto fruire del pranzo, tanto meno della cena, di conseguenza non ci vuole una fervida immaginazione per comprendere che costringere il personale a svolgere un numero cosi’ elevato di ore lavorative, a digiuno, non sia di certo l’ esempio di equilibrio , efficienza ed efficacia!
Questo pare si stia verificando sempre piu’ spesso ormai, si continua a sovraccaricare una parte del personale, mentre alcuni posti fissi continuano a rimanere addirittura in esubero, con tanto di unità che addirittura non hanno nemmeno partecipato ad un interpello per poter essere legittimate a rimanere nel determinato posto fisso.
Nemmeno il riscontro del Provveditore n° mdgDAPPR17.20-06-2023.0017064.V, dove specifica in maniera chiara ed inequivocabile , di utilizzare immediatamente le unità in sovrannumero dei posti fissi, per le esigenze dei compiti operativi di reparto, ha sortito l’effetto sperato, perche’ le unità in esubero permangono, mentre altre unità sono costrette a lavorare anche per 14 ore, quando va bene, e, come detto, addirittura a digiuno.
Ma davvero Direttore Lei vuole continuare a permettere questa gestione ? Crede forse che la UIL si stancherà di segnalare quelle che sembrano corto circuiti gestionali?
Al Provveditore che legge per conoscenza ribadiamo che presso l’Istituto di UTA e’ urgente un ispezione perche’ a nostro avviso e’ impensabile continuare a costringere il personale a svolgere quasi 1 giorno intero in servizio addirittura a digiuno o lavorare anche per tutti i festivi mentre, un altra parte del personale, nonostante si verifichino delle emergenze, continui indisturbato a rimanere arbitrariamente nei posti fissi e avere di riflesso il riposo in tutti i festivi.
Ma davvero in una situazione di emergenza costante come quella di UTA, Lei continua a tollerare il fatto che solo una solita parte del personale contribuisce in maniera considerevole?
Per quanto riguarda l’NTP inoltre, e’ cosi difficile comprendere che per razionalizzare le unità di scorta, si potrebbe impiegare un capo scorta per le traduzioni, ed utilizzare gli autisti muniti di patente D per condurre i pulmann, come si faceva nel periodo pre-covid, anziche’ impiegare le moto , le staffette e tanti mezzi, svuotando letteralmente il quadro permanente per integrare il NTP?
Noi continuiamo a sostenere con forza che l’Istituto di Uta abbia bisogno di una guida che sappia e voglia riorganizzare il lavoro perche’ ogni giorno arrivano alla scrivente, decine di segnalazioni rispetto la disorganizzazione e le scelte gestionali che, per usare un eufemismo , lasciano a desiderare!
Auspichiamo che il Provveditore , ribadisca in maniera ancora piu’ perentoria le disposizioni contenute nella missiva citata nella presente che, ad ogni buon fine alleghiamo, e approfondisca le anomalie gestionali che, quasi giornalmente segnaliamo, nella speranza possano avere finalmente risoluzione.
In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.