OGGETTO: Casa Circondariale di Sassari, anomalie gestionali e mancati riscontri alle note sindacali.
Esimie Autorità,
La scrivente O.S. e’ costretta ancora una volta a denunciare lo stato di assoluto e totale abbandono in cui versa l’Istituto di Sassari che, giova ricordare, e’ ancora vergognosamente privo di un Comandante e di un Direttore in pianta stabile.
Se i Capi del Dipartimento che si sono alternati sin’ora hanno letteralmente ignorato questa grave situazione non si puo’ dire purtroppo che dal Provveditorato siano arrivate delle soluzioni concrete per tamponare l’emergenza, perlomeno per quanto riguarda la figura del Comandante. La distribuzione dei Dirigenti di Polizia Penitenziaria in regione vede infatti Istituti di 3° livello gestiti da un Dirigente di Polizia Penitenziaria, addirittura in alcune realtà sono presenti due Dirigenti impiegati nell’incarico di Comandante e vice, mentre nell’Istituto sassarese di 1° livello si continuano ad avvicendare, per brevi periodi, dei Dirigenti spesso con linee gestionali diametralmente opposte. E’ evidente che la frequenza in cui le figure di riferimento si avvicendano creano un vero e proprio caos nei confronti del personale che si trova sempre piu’ disorientato. E’ altrettanto evidente che questa scarsa attenzione dimostrata sin ‘ora dai vertici dell’Amministrazione non fa altro che suscitare tra gli operatori sensazioni non certo positive.
Dal nostro canto abbiamo piu’ volte cercato di segnalare le anomalie, proporre delle soluzioni ma abbiamo solo ed esclusivamente riscontrato il silenzio piu’ totale.
Sono diverse infatti le note sindacali prive di riscontro, addirittura nemmeno in occasione della visita del segretario nazionale abbiamo ottenuto dei semplici dati gestionali dell’Istituto, peraltro richiesti in netto anticipo. Anche questo atteggiamento che siamo costretti a definire ostile, riteniamo sia un ennesimo segnale chiaro ed inequivocabile dell’ostilità dimostrata nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori, questo a nostro avviso mette inoltre in evidenza una maleducazione istituzionale letteralmente scandalosa!
Nel frattempo in Istituto, che sembra sempre di piu’ dimenticato dall’Amministrazione, continua a succedere di tutto: Omicidi, suicidi, aggressioni a danno dei Poliziotti e, di recente, una grave aggressione a danno di un medico.
Ancora: Non solo non vengono riscontrate le note sindacali ma non vengono nemmeno rispettati gli accordi ed i protocolli sottoscritti in favore del personale, sembra che nell’Istituto regni un anarchia totale in barba a qualsiasi regola.
Non si comprende inoltre il motivo per cui, un detenuto autore delle recenti aggressioni a danno degli operatori, continui a permanere in Istituto a creare ancora disordini e caos nella sezione. Questo, nonostante il 17 ottobre c.a. dal Provveditore sia stato emanato nei confronti dell’autore delle aggressioni un ordine di trasferimento in altro istituto per osservazione psichiatrica.
Davvero pur sforzandoci non comprendiamo pertanto per quale motivo sia stato disatteso anche questo provvedimento!
Pare inoltre che nel frattempo le disposizioni interne per gestire l’azione violenta del detenuto siano paradossali. Ci e’ stato riferito infatti che sono stati assegnati gli Agenti piu’ giovani nel Box del Piano terra, dove invece è richiesta una maggiore conoscenza dei detenuti e delle dinamiche interne della sezione mentre sono stati impiegati all’interno della sezione Assistenti con un età anagrafica e di servizio avanzata. Di fatto, (perlomeno la creazione dei citati posti di servizio avevano queste caratteristiche organizzative) i neo Agenti devono coordinare e dare indicazioni al personale piu’ esperto, determinando cosi’ una sorta di corto circuito gestionale.
Sulle motivazioni che hanno portato a impartire questa ultima disposizione possiamo solo avanzare delle ipotesi in quanto pare che il personale non sia stato coinvolto e reso partecipe di questa decisione apparentemente priva di senso logico.
A prescindere dal numero esorbitante dei vertici dell’Istituto che si susseguono e delle disposizioni emanate che si contrastano, crediamo che il mancato coinvolgimento delle OO.SS. sulle modifiche organizzative dell’Istituto rappresenti la conferma dell’ atteggiamento ostile e autodistruttivo messo in atto da chi si trova a gestire l’Istituto. Questo purtroppo il personale lo percepisce ed e’ costretto a subire questa che, lo ribadiamo,a nostro avviso e’ una gestione autodistruttiva.
Da un organo di stampa abbiamo appreso che il Procuratore generale di Sassari, che legge per conoscenza, si sta occupando della scandalosa situazione dell’Istituto e pare stia ricercando le responsabilità sulla mancata assegnazione delle due figure di riferimento che dovevano dirigere l’Istituto.
Auspichiamo che almeno l’ interessamento di una figura cosi’ autorevole, che rappresenta la legalità, possa determinare quegli interventi che il personale di Sassari auspica da troppo tempo. Gli Agenti di Sassari ed i rappresentanti dei lavoratori, vogliono e pretendono di poter svolgere il proprio difficilissimo lavoro in un Istituto dove le regole devono essere rispettate soprattutto dai propri vertici. Lo stato di abbandono in cui versa l’Istituto deve lasciare spazio a degli interventi immediati e risolutivi, prima che la situazione possa degenerare ulteriormente.
In attesa di urgentissimo riscontro, molti cordiali saluti.