OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari, ennesima aggressione a danno del personale, richiesta interventi urgenti.
Egregio Provveditore,
Ci e’ stato riferito che negli orari serali del 24 gennaio ca diversi detenuti originari del maghreb, capeggiati da un detenuto già noto per aver creato disordini in numerosi Istituti della regione, hanno iniziato a protestare con azioni violente nei confronti del personale.
Il numero esiguo di Poliziotti presenti in quella fascia oraria ha faticato particolarmente prima di riuscire a ripristinare l’ordine, infatti solo dopo diverse ore di mediazione la protesta e’ rientrata ma sono stati momenti concitati teatro di episodi di violenza nei confronti del personale intervenuto.
Il detenuto che capeggiava il gruppo di detenuti ha infatti cercato di procurare dei tagli al volto ad un Ispettore utilizzando una lametta ed ha sferrato un pugno ad un Agente intervenuto per cercare di immobilizzarlo.
Questi episodi ormai, soprattutto nell’Istituto cagliaritano, sono diventati ordinari ed il personale sta faticando a mantenere in piedi un Istituto dove gli eventi critici si susseguono con un ritmo allarmante.
Intanto chiediamo di attivare le procedure per ottenere l’immediato trasferimento del detenuto che ha organizzato la protesta che e’ anche l’ autore dell’aggressione, in un Istituto della penisola perche’ ormai e’ impossibile allocarlo in altri Istituti della regione, considerata l’incompatibilità già accertata.
Questo comunque non puo’ essere il solo intervento che auspichiamo.
Senza usare troppi giri di parole riteniamo che il Capo del Dipartimento che legge per conoscenza abbia la gran parte di responsabilità sullo scenario desolante del sistema penitenziario sardo dove per citare solo alcuni esempi, sono rimasti solamente 3 Direttori per gestire 10 Istituti ed alcuni di essi non hanno neppure un Comandante titolare. Per peggiorare la situazione, la politica dipartimentale negli anni ha voluto concentrare in Sardegna numerosissimi detenuti che nella penisola hanno messo letteralmente a ferro e fuoco interi Istituti creando dei mix estremamente esplosivi. Questo pero’ non puo’ essere una scusante, perche’ riteniamo che a livello regionale, soprattutto con questa emergenza, si possano e si devono effettuare interventi urgenti.
Ricordiamo infatti per citare qualche esempio, la nostra proposta di istituire un nucleo operativo regionale dove si poteva attingere in caso di situazioni emergenziali come quella avvenuta nell’Istituto cagliaritano, avevamo anche chiesto di assegnare i Commissari presenti in regione negli istituti dove non sono presenti tali figure e dare impulso alle Direzioni per rivedere l’organizzazione del lavoro per renderla attuale ai contesti lavorativi.
Nel caso dell’Istituto cagliaritano a nostro avviso il Capo del DAP dovrebbe intervenire immediatamente valutando un cambio al vertice per nominare un Comandante ed un Direttore che si rendano conto che con il numero esorbitante di eventi critici ed il rischio concreto che le aggressioni potrebbero avere esiti peggiori, siano argomenti che vadano affrontati immediatamente.
L’organizzazione attuale dell’Istituto non e’ piu’ tollerabile, a nostro avviso infatti e’ necessario incrementare il numero di Agenti da impiegare nei reparti detentivi, considerato che attualmente numerosi posti fissi raggiungono i livelli massimi dell’organico, mentre nelle sezioni detentive, in diversi turni, a causa del limitato numero di Agenti a disposizione, si lavora nettamente al di sotto dei livelli minimi di sicurezza.
Ormai e’ diventato normale, soprattutto negli orari serali e notturni, dove statisticamente si verificano numerosi eventi critici, l’impiego di due unità per ogni unità operativa detentiva, dove sono presenti 3 sezioni che contengono nel totale circa 120 detenuti. Non e’ difficile comprendere che questa normalità gestionale sia estremamente pericolosa ed e’ facile prevedere che con questa organizzazione la situazione non possa reggere a lungo ed il personale e’ quotidianamente esposto a gravi e concreti rischi per la propria incolumità .
Il clima all’interno dell’Istituto e’ teso, sollecitiamo interventi urgentissimi per mettere in atto degli accorgimenti che possano quantomeno ridurre i numerosi eventi critici e possano interrompere le aggressioni a danno del personale.
In attesa di urgentissimo riscontro, molti cordiali saluti.