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OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari UTA, ancora anomalie.

 

Egregio Direttore,

Sono pervenute diverse doglianze del personale relativamente ai servizi svolti all’interno delle sezioni e del reparto transito.

Occorre premettere che di recente, il comandante di Reparto pare abbia disposto verbalmente che nelle sezioni B dei reparti Arborea e Cagliari, considerate le particolari esigenze gestionali della popolazione detenuta ivi ristretta, fosse assegnata una unità esclusivamente al controllo di tali sezioni.

Ebbene, se questo sta avvenendo nel reparto Arborea, non si verifica nel reparto "Cagliari" dove, soprattutto nelle ore serali e notturne, malgrado nel modello 14 Agenti sia assegnata una unità in tale sezione, la stessa deve fare i conti con la realtà dei fatti, ovvero, assicurare di fatto il controllo di 3 sezioni detentive poichè la seconda unità impiegata nel reparto deve svolgere il controllo del box Agenti.

Potrà certamente convenire con noi sul fatto che 2 unità totali impiegate in un unità operativa con 3 sezioni detentive, dove sono allocati circa 130 detenuti, significhi non assicurare nemmeno i livelli minimi di sicurezza.

Ci creda, pur sforzandoci di comprendere l'utilità di emanare disposizioni che poi non possono essere assicurate, non riusciamo a comprendere quale scopo si vuole raggiungere?! A nostro avviso in questo modo non si fa altro che creare malcontento ed un senso di frustrazione tra il personale.

Purtroppo non ci risulta sia una modalità circoscritta nel solo reparto "Cagliari" in quanto situazioni analoghe si sono spesso verificate nel reparto "transito", dove di recente, erano allocati 4 detenuti dei quali: uno sottoposto a sorveglianza a vista ed un altro sottoposto a grande sorveglianza con controlli ogni 15 minuti. La necessità di sottoporre un detenuto a sorveglianza a vista presuppone l'impiego di 1 unità in maniera continuativa, ed almeno 1 altra unità è necessaria per assicurare il controllo degli altri detenuti, cosi' come recitavano le disposizioni emanate per disciplinare tali modalità operative. L'impiego di 1 sola unità costretta a svolgere entrambi i servizi non ha fatto altro che creare disfunzioni, anche perchè crediamo sia oggettivamente impossibile effettuare una sorveglianza a vista in una sezione dove lo stesso Agente deve anche assicurare il controllo degli altri detenuti.

Un altro episodio che ha creato scalpore tra il personale pare si sia verificato nell'U.O. N.O.M. dove una unità impiegata nel servizio armato di sentinella pare abbia accusato un malore ed abbia chiesto urgentemente il cambio per problemi fisiologici. Il cambio ci è stato riferito gli è stato assicurato dopo circa mezz'ora, causando all'Agente dei problemi non indifferenti. Su questo ultimo episodio ovviamente vi è il beneficio del dubbio ma se quanto riferitoci corrispondesse al vero crediamo la vicenda abbia dei profili estremamente gravi.

Altre doglianze sono pervenute per i servizi del reparto femminile, sull'impiego del personale per i servizi di piantonamento di una detenuta in luogo esterno di cura.

Tale servizio che persiste da tempo, comporta l’utilizzo di poliziotte appartenenti alle c.d. cariche fisse e, da questo punto di vista possiamo solo esprimere parole di elogio per la collaborazione dimostrata. Il problema pero' è rappresentato dal fatto che contribuiscono nei servizi operativi sempre e solo alcune addette alle cariche fisse, come se la disponibilità di pochissime, sia vista come una sorta di bonus per esentare altre, forse ritenute piu' "fortunate". Senza voler strumentalizzare e polemizzare oltremodo, crediamo che tutto il personale debba contribuire in maniera equa ai servizi operativi senza creare queste disparità che non fanno altro che alimentare le giuste lamentele di chi cerca di collaborare rendendosi disponibile.

Le stesse pari opportunità dovrebbero essere garantite nell'espletamento dei servizi festivi, distribuiti in maniera ancora troppo diseguale. E' da tempo che la UIL denuncia questa modalità gestionale, rivolgendosi persino agli Organi di garanzia regionali ma sin'ora i risultati auspicati non sono arrivati. E'impensabile che nell'arco di un mese alcuni poliziotti svolgano numerosi festivi, mentre altri non vengono impiegati in nessuna festività mentre ed alcuni, "mediamente fortunati", vengono impiegati in una sola festività. Crediamo inoltre sia assurdo continuare a disattendere in maniera clamorosa i dettami del protocollo di intesa regionale nella parte in cui impone lo svolgimento di almeno 1 turno serale mensile. Anche in questo caso si registrano nette ed inequivocabili differenze di trattamento.

Potremmo continuare con decine di altri esempi ma alla luce di quanto riportato crediamo che il cambiamento gestionale decantato nell'ultimo periodo sia ancora lontano dalla concreta realizzazione, nell'attendere tempi migliori, chiediamo un urgentissimo riscontro della presente.

cordiali saluti.