OGGETTO: Formazione e aggiornamento – “Corso Tutela della salute in carcere”.
Egregio provveditore,
Questa O.S. è venuta a conoscenza che a seguito dell’avvio del corso in oggetto, suddiviso in 3 giornate per un totale di 24 partecipanti, è stato contattato e vi ha dunque partecipato prevalentemente il personale del Comparto Ministeri appartenete alla figura socio pedagogica, in quanto le comunicazioni dal PRAP essendo arrivate in maniera tardiva presso l’istituto cagliaritano non hanno permesso di avvisare e informare il personale del Corpo di polizia Penitenziaria per tempo congruo.
Si fa presente che trasmettere informative del genere in orario pomeridiano (15,00 circa P.M.) in giornata prefestiva (31.10.2016), con l’ufficio segreteria chiuso come nella maggior parte dei sabati nell’arco del mese o in prossimità delle festività comandate, rende impossibile una comunicazione tempestiva e di conseguenza l’organizzazione e l’avviso per tempo debito al personale che, informato, avrebbe potuto valutare non solo la partecipazione in orario di servizio ma di formulare la richiesta, nel caso non fossero stati raggiunti i numeri dei partecipanti, di seguire la formazione liberi dal servizio previa autorizzazione.
Un “Corso Tutela della salute in carcere” avrebbe rappresentato per gli addetti ai lavori, che ogni giorno operano in prima linea nelle sezioni detentive, non solo un momento di formazione e crescita professionale ma un prezioso confronto e aggiornamento con le nuove normative e modus operandi che stanno di recente prendendo piede dopo il passaggio definitivo della “medicina penitenziaria” dal Ministero della Giustizia alle ASL territoriali.
Purtroppo per l’ennesima volta questo momento di formazione e confronto è stato precluso a quella fascia di utenza per cui tendenzialmente è stato pensato il corso di formazione, a causa di una scarsa attenzione nelle comunicazioni tra uffici centrali e periferie; scarsa attenzione per cui paga pegno il Personale di Polizia Penitenziaria che ogni giorno in contatto diretto con l’utenza carceraria svolge mansioni difficili e impegnative per garantire sicurezza e legalità e che andrebbe coadiuvato di tutti gli strumenti possibili, tra cui la formazione su tematiche mirate, per svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro.
Per l'ennesima volta si riscontra scarsa attenzione dell'amministrazione verso il personale che svolge servizio in prima linea; auspichiamo che in futuro non si ripetano episodi del genere e che, visto la tematica di grande importanza e attualità, venga replicato il corso di formazione in oggetto al fine di garantire una partecipazione attiva della Polizia Penitenziaria.
In attesa di urgentissimo riscontro si porgono cordiali saluti.