Comunicato del 27 DICEMBRE 2024
Carcere di CAGLIARI: padre di un detenuto cerca di introdurre sostanze stupefacenti durante i colloqui , denunciato dalla Polizia Penitenziaria!
Ancora un tentativo di introduzione di sostanze stupefacenti negli Istituti della Sardegna, ed ancora una volta il fiuto e la capacità operativa della Polizia Penitenziaria riesce a sventare il tentativo di traffico illecito.
Dopo il recente ritrovamento nel carcere nuorese di Badu e carros, l’episodio si ripete nel carcere di Uta, dove il padre di un detenuto aveva ben occultato 100 grammi di sostanza stupefacente conservata nel cellophane e inserita in una tasca interna di una giacca, abilmente cucita.
Questo stratagemma non è bastato però per eludere i controlli perchè il Poliziotto autore della perquisizione ha percepito uno spessore insolito ed ha approfondito il controllo che ha permesso il rinvenimento della sostanza stupefacente.
La sostanza è stata pertanto sequestrata e l’uomo è stato denunciato alla competente Procura della repubblica.
A renderlo noto è il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna Michele Cireddu che aggiunge: ”dopo il rinvenimento di un ingente quantità di sostanze stupefacenti nell’Istituto di Nuoro, registriamo un altra brillante operazione anti droga nel carcere cagliaritano di UTA.
Il padre di un detenuto aveva occultato la sostanza in una tasca di una giacca, nella speranza forse potesse ingannare il Poliziotto addetto ai controlli, per raggiungere quindi il figlio detenuto che avrebbe potuto presumibilmente spacciarla all’interno dell’Istituto.
Il carcere di UTA è costantemente alla ribalta per gli eventi critici che avvengono con una frequenza inverosimile, le aggressioni nei confronti degli operatori, le minacce di morte, gli autolesionismi, i tentativi di suicidio, scandiscono costantemente le giornate all’interno del carcere, ma il personale di Polizia Penitenziaria dimostra di non abbassare la guardia e di non cedere il passo alla criminalità.
Purtroppo, lo ribadiamo da tempo, i vertici dell’amministrazione stanno dimostrando di non essere adeguati alle reali necessità operative che un carcere difficile come Uta richiede. Dal Dipartimento continuano ad assegnare decine di detenuti dalla penisola, nonostante siano più di 200 i detenuti in esubero, letteralmente ammassati in un Istituto che dovrebbe ospitarne 530. L’organizzazione del lavoro imposta dal provveditore uscente e sposata con tanto (forzato?) ottimismo dal Direttore, ha contribuito, a nostro avviso, a far precipitare ulteriormente una situazione che non era di certo rosea. Non sono da meno le difficoltà operative dovute alle anomalie strutturali che mettono a rischio quotidianamente l’incolumità degli Agenti. Spesso addirittura rischiano di pagare disciplinarmente per le responsabilità e negligenze che andrebbero addebitate ai vertici di un Amministrazione che dovrebbe essere commissariata visti i risultati!
Nonostante questo scenario drammatico l’unica nota lieta è come al solito rappresentata dallo spirito di sacrificio e dalla straordinaria capacità operativa della Polizia Penitenziaria a cui vanno i complimenti di tutti i livelli della UIL.