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COMUNICATO STAMPA DEL 6  ottobre 2017

Casa Circondariale di Cagliari UTA, non si fermano gli eventi critici, ancora momenti di tensione, un detenuto distrugge 2 camere ed un altro semina il panico in ospedale!

La UIL:  la situazione è critica, senza interventi concreti si rischia il  tracollo!

Non si placano gli episodi di violenza nell'Istituto cagliaritano, un detenuto ha letteralmente demolito ben due celle, ha dapprima sradicato il termosifone ed usandolo come arma, ha distrutto letteralmente i muri divisori e tutti i suppellettili, minacciando anche il personale intervenuto per cercare di portarlo alla calma.

Un altro episodio dai risvolti macabri è andato in scena in un ospedale eterno cagliaritano dove un detenuto ricoverato e piantonato dagli Agenti, ha dato in escandescenza creando lo scompiglio nel reparto dove altri pazienti erano ricoverati. Dopo aver cercato di allontanarsi dalla propria camera, si è staccato la cannula dal braccio ed ha schizzato volutamente il proprio sangue verso gli Agenti che tentavano di contenerlo. Nel reparto è stato il panico, sino a quando non sono sopraggiunti i rinforzi che hanno ripristinato la normalità.

Sono stati momenti concitati che potevano finire in tragedia e mettono a nudo le gravi condizioni in cui versa il personale di Polizia Penitenziaria, sempre piu' decimato e schiacciato dalle condizioni di lavoro insopportabili.

A renderlo noto il segretario territoriale di Cagliari  della UIL PA Polizia Penitenziaria Stefano PILLERI che dichiara…..”  

Gli episodi avvenuti in questi giorni non fanno altro che confermare quanto sosteniamo da tempo: lo scarso numero di Agenti unitamente alla mal gestione della regione penitenziaria determinano un pericolo concreto per il personale di Polizia Penitenziaria e per i cittadini che vengono a contatto con il "sistema penitenziario sardo".

Se gli Agenti non fossero riusciti eroicamente a contenere il detenuto  nel reparto ospedaliero poteva verificarsi una tragedia. GLi Agenti intervenuti hanno subito lo schizzo di sangue nel volto, questo per noi è un fatto gravissimo ed è la goccia che ha fatto traboccare il vaso! Siamo stanchi di denunciare episodi in cui gli Agenti devono subire aggressioni, schizzi di sangue, talvolta da detenuti affetti da malattie contagiose, o sputi in faccia! Tutto questo avviene nell'indifferenza dei vertici dell'Amministrazione a tutti i livelli, ma del governo che sin'ora soprattutto in Sardegna non ha mosso un dito per migliorare le condizioni lavorative di un Corpo di Polizia dello Stato!

Se quel termosifone avesse colpito qualche Agente o un altro operatore ma anche un altro compagno di detenzione o il detenuto che in ospedale ha creato il panico non fosse stato contenuto in extremis dagli Agenti ed avrebbe aggredito i pazienti, sarebbero forse intervenute le Autorità magari fingendo di non conoscere le difficoltà degli Agenti.

Reiteriamo la richiesta di invio di un Direttore in pianta stabile presso l'Istituto di UTA ed un Provveditore che possano dedicarsi esclusivamente alla risoluzione della situazione che definiamo disastrosa!

Agli Agenti va la vicinanza della UIL.

      http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/10/05/sradica_il_termosifone_e_lo_usa_come_arma_paura_al_carcere_di_uta-68-652253.html    

        http://www.castedduonline.it/uta-e-caos-un-detenuto-distrugge-due-camere-un-altro-semina-il-panico-ospedale/