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La UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna scrive ai Senatori e Deputati Sardi, "è stata creata una grande Asinara senza gli Agenti per gestire gli Istituti, la situazione è drammatica".

Dopo gli ultimi fatti di cronaca avvenuti nell'Istituto di UTA , l'ennesima iniziativa della UIL che ha interessato direttamente la classe politica sarda attraverso una lettera-denuncia dove sono state elencate le anomalie e le iniziative che si dovranno intraprendere.

Nel carcere di UTA, in pochi giorni si sono verificati diversi eventi critici , il tentativo di suicidio di un detenuto salvato miracolosamente dalla Polizia Penitenziaria ed il suicidio di un altro detenuto si uniscono al tentativo di un detenuto di bruciare con l'olio bollente gli Agenti ed una rissa tra due detenuti che ha costretto i medici a ricoverare il soccombente in gravi condizioni presso un ospedale esterno cittadino.

La UIL dopo la manifestazione davanti la Prefettura di Cagliari e la manifestazione nazionale davanti al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria a Roma ha deciso di inviare una lettera-denuncia ai Deputati ed ai Senatori Sardi, invitandoli ad intervenire per assicurare rapidi interventi con l'invito ad una conferenza stampa per portare a conoscenza l'opinione pubblica sulle gravi condizioni in cui versa la Polizia Penitenziaria sarda.

La situazione è ormai insostenibile dichiara il segretario generale della UIL Pa Polizia Penitenziaria Sardegna Michele CIREDDU, ".......il personale non è piu' nelle condizioni di assicurare il proprio mandato istituzionale per motivi non certo dovuti alla propria volontà.

 L'opinione pubblica dopo il suicidio di un detenuto nel carcere di UTA ha puntato l'indice nei confronti degli Agenti, ma ha ignorato il fatto che negli Istituti sardi si lavora costantemente al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Nel caso specifico di UTA ogni 3 sezioni detentive contenenti circa 100 detenuti, sono impiegati 2 soli Agenti che devono sobbarcarsi una mole di lavoro al limite della sopportazione umana. E' a rischio l'incolumità fisica e psicologica dei nostri Poliziotti nell'indifferenza e nel silenzio assordante di un Amministrazione distante anni luce dalle reali necessità del personale e del sistema penitenziario.

L'emergenza interessa tutti gli Istituti, a Tempio il personale paga il canone della caserma Agenti ma è ancora costretto a lavarsi con acqua fredda ed è costretto a dormire al freddo, in quanto il carcere nato circa 4 anni fa presenta troppe carenze strutturali ed anomalie agli impianti, il carcere di Oristano oltre alla carenza organica è privo di qualsiasi organizzazione gestionale, le relazioni sindacali sono inesistenti, i diritti degli Agenti costantemente violati, il personale si sente abbandonato dall'Amministrazione, Ad Isili il personale è costretto a turni massacranti anche di 12 ore consecutive, a Sassari oltre agli eventi critici nelle sezioni, mancano le figure apicali che possono gestire il personale che è costretto di riflesso a delle responsabilità non proprie. A Nuoro manca ancora la figura del Direttore in pianta stabile, le pari opportunità sono inesistenti, le anomalie strutturali rendono invivibili i posti di servizio del personale. Il Quadro generale insomma è assolutamente negativo, la situazione continua ad essere insostenibile, occorrono immediati interventi.

Abbiamo inviato una lettera denuncia alla classe politica sarda per cercare soluzioni immediate, la Sardegna è stata trasformata in una grande Asinara ed è stata letteralmente abbandonata dall'Amministrazione, non permetteremo che gli Agenti siano le vittime sacrificali di un sistema inadeguato.

LA UIL si appresta ad indire diverse conferenze stampa e dei sit in di protesta per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica e sollecitare interventi immediati, auspichiamo il sostegno della politica e delle Istituzioni perchè in Sardegna siamo davanti ad un rischio per la sicurezza pubblica che non puo' essere ignorato....."