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http://www.castedduonline.it/sardegna/campidano/40575/ex-scuola-di-polizia-penitenziaria-cireddu-una-risorsa-abbandonata.html

 

 

COMUNICATO STAMPA DEL 8 ottobre 2016

Sardegna, il personale di Polizia Penitenziaria da diversi anni non svolge piu' corsi di formazione e non si esercita alle esercitazioni di tiro a fuoco. Intanto il possibile riutilizzo della Scuola di Monastir suscita ancora polemiche.

Si ripropongono le polemiche per la chiusura della Scuola di Monastir, in mattinata un comitato spontaneo di cittadini ha manifestato davanti alla ex Scuola di Polizia Penitenziaria per manifestare il sentimento comune dei cittadini contro il riutilizzo della struttura.

Sul'argomento Interviene anche il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria Michele CIREDDU che dichiara: ...." in molti sottovalutano che la Polizia Penitenziaria svolge compiti di Polizia Giudiziaria, di pubblica sicurezza , di intelligence per la lotta e prevenzione del terrorismo, svolge servizi nelle strade soprattutto in occasione delle traduzioni, nel contempo deve assicurare un opera determinante per il  reinserimento nella società delle persone private della libertà. La formazione e l'esercitazione all'uso delle armi e alla difesa personale sono pertanto vitali per garantire tali compiti.

Dopo la chiusura della Scuola di Monastir ci sono dei Poliziotti che non svolgono corsi di formazione e non si esercitano nel poligono di tiro da diversi anni e questo rappresenta un rischio concreto per la sicurezza dei lavoratori ma dei cittadini.

La scelta politica di chiudere la scuola per un presunto risparmio economico non ci convince e continua a trovarci  in netta contrapposizione, sostengo si poteva garantire il tanto sbandierato risparmio con altri interventi, ma quella di privare le forze dell'ordine della formazione e l'aggiornamento crediamo sia stata una scelta scellerata.

Di recente il Ministro della Giustizia ha rilasciato una dichiarazione forte nel contenuto, ovvero i poliziotti in servizio negli Uffici del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria sono in numero doppio rispetto alle reali necessità, denunciando un impossibilità propria di inviare gli Agenti negli Istituti dove il personale invece sta letteralmente "scoppiando" e riesce con immane fatica a garantire le attività e soprattutto la presenza dello Stato.

E' quello che la UIL sostiene da tempo, il Ministro crediamo non abbia fatto altro che denunciare e certificare l'inadeguatezza dell'attuale sistema Penitenziario.

Se davvero si voleva iniziare una politica del risparmio, si potevano impiegare i Poliziotti nei compiti Istituzionali operativi, oltre al DAP, si potevano razionalizzare ulteriori Uffici ed Enti dove gli Agenti sono distaccati per inviarli negli Istituti e dare "respiro" a coloro che svolgono il lavoro piu' difficile e delicato tra tutti, nel contempo si doveva investire sulla formazione, dotando gli Agenti di mezzi e strumenti per svolgere nel migliore dei modi il proprio mandato...."