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OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari UTA, modifiche organizzazione sanitaria all’interno dell’istituto , richiesta intervento.

Egregio Direttore,

siamo venuti a conoscenza in via ufficiosa sulla modifica dell’organizzazione del lavoro del personale medico in servizio presso l’Istituto da Lei diretto. A nostro avviso tali modifiche creano numerose difficoltà che si ripercuotono inevitabilmente sul personale di Polizia Penitenziaria e potrebbero determinare un rischio concreto per la sicurezza sia dei lavoratori che dell’Istituto.

Ci e’ stato riferito infatti che il medico responsabile del presidio avrebbe soppresso il servizio del medico della medicina dei servizi sia nelle ore notturne che nelle ore antimeridiane dirottando eventuali urgenze e le visite di primo ingresso dei nuovi giunti al medico del 118 presente in istituto.

Sembra superfluo evidenziare che in Istituto, dove sono presenti numerosissimi detenuti problematici, si verificano numerosi eventi critici, che si uniscono al numero elevato di nuovi giunti, rendendo pressoche’ impossibile per un solo medico assolvere tali incombenze. E’ quindi facile prevedere che eventuali proteste e la gestione degli eventi critici debba ricadere inevitabilmente sulla Polizia penitenziaria che dovrà sobbarcarsi ulteriori criticità che si uniscono alle “normali” difficoltà quotidiane.

Tale provvedimento a nostro avviso oltre che, rappresentare un pericoloso passo falso, appare in contrasto con la delibera della giunta regionale in materia di linee guida sull’organizzazione sanitaria in carcere , che prevede in base al numero di detenuti presenti a Uta la contemporanea presenza del medico della medicina dei servizi e del medico del 118.

Non comprendiamo quindi la necessità di sopprimere questo importantissimo presidio in un Istituto di primo livello, considerando anche il fatto che presto avremo la presenza dei detenuti appartenneti al circuito del 41 bis.

Alla luce di quanto sopra, chiediamo quindi alla S.V. di intervenire tramite il responsabile medico dell’Istituto e nei confronti dell’ATS per evitare che questa modifica organizzativa dei medici si ripercuota sul buon andamento dell’Istituto e possa creare ulteriori anomalie al già difficilissimo lavoro del personale di Polizia Penitenziaria.

La scrivente in caso di intervento infruttuoso della S.V. considerata l’importanza dell’argomento, non esiterà a denunciare la vicenda ai mass media.

In attesa di urgentissimo riscontro, si porgono cordiali saluti

 

Il segretario locale di Cagliari f.to Antonello BOI