OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari UTA, richiesta informazione preventiva e avvio di corrette relazioni sindacali.
Egregio Direttore,
in relazione alla convocazione della riunione sindacale prevista per il 18 ottobre ca, per poter venire a conoscenza delle modifiche sull'organizzazione del lavoro, che la Direzione intende attuare, si chiede di voler fornire la dovuta informazione preventiva.
Occorre già premettere la nostra contrarietà per il modo con cui ha modificato gli orari di lavoro dei funzionari ed ha introdotto un nuovo ordine di servizio. Infatti, come avvenuto per la quasi totalità dei precedenti ordini di servizio, quello relativo il controllo dei semiliberi è pressochè irrealizzabile con le esigue unità impiegate nei vari turni. Questa volta pero' ha usato un termine nell'oggetto che ci ha sorpresi, ovvero:..... "gestione della sicurezza".... malgrado nel contenuto sia stata semplicemente modificata l'organizzazione del lavoro e sono stati introdotti nuovi orari non concordati. Le procedure sono ormai consolidate, si modifica l'organizzazione del lavoro in maniera unilaterale, senza una concertazione sindacale! Forse con il termine usato nell'oggetto, intendeva esorcizzare un intervento sindacale, magari sperando di trovare impreparati gli interlocutori, ma, che piaccia o meno, nelle modifiche dell'organizzazione del lavoro le OO.SS. hanno diritto ed il dovere di concertare le eventuali modifiche con la parte pubblica.
Ed allora siamo costretti a tornare a monte, ovvero, se non è viva la volontà di instaurare corrette relazioni sindacali, se non vi è la volontà di rispettare quegli accordi assunti, le pari opportunità tra il personale, se non si vogliono concentrare tutti gli sforzi verso quei poliziotti che, in prima linea, faticano anche a superare una giornata lavorativa senza subire ripercussioni psicologiche e disciplinari per colpe non proprie, non si va da nessuna parte!
Se non è ancora partita la scintilla che puo' alimentare il cambiamento positivo, ci sarà ancora il classico "muro contro muro", Lei continuerà a conservare lo stato delle cose, (non è un mistero che la UIL non ritenga l'organizzazione attuale adeguata alle reali esigenze) , le OO.SS. continueranno a rivendicare il malessere del personale, ma nel frattempo si trascura la cosa piu' importante, ovvero, a combattere l'impossibile, continuano ad esserci gli Agenti! Intanto ancora nessun intervento concreto se non la realizzazione del citato nuovo ordine di servizio, malgrado tutti abbiano la consapevolezza che l'attuale consistenza numerica non permette di rispettarne i dettami.
Ed allora, a chi importa se un Assistente subisce un rapporto disciplinare per aver cercato di assicurare il controllo di 2 posti di servizio?! Per Lei è più importante realizzare un nuovo Ordine di servizio che si aggiunge agli altri irrealizzabili, anzichè provare a trovare soluzioni per sgravare gli Agenti da responsabilità che oggettivamente non possono essergli attribuite? Noi crediamo sia inutile continuare a realizzarli cavalcando lo stato emotivo del momento o a seguito di visite di Organi superiori che anzichè comprendere le difficoltà impongono accorgimenti che sembrano veri e propri ostacoli! Ci permetta allora alcune domande: ----- OMISSIS PER RAGIONI DI SICUREZZA , TESTO INTEGRALE NELLA NOTA INVIATA AL DIRETTORE E PROVVEDITORE----Domande che non avranno mai una risposta perchè l'atteggiamento assunto sembra voler dire : non mi interessa come trovate il modo!
Concludiamo solo con un ultima considerazione e lo facciamo con non poca amarezza, se non ci sarà una svolta, il personale di Polizia Penitenziaria potrà solo sperare di non finire nel posto di servizio sbagliato nel momento sbagliato, cosi' come è capitato all'Assistente in occasione nella visita del Provveditore.
In attesa di urgentissimo riscontro, si porgono cordiali saluti.