OGGETTO: regione Sardegna, aggressione a danno degli Agenti, riscontro provveditoriale n° 25720-srs del 27-09-2021
Egregio Provveditore,
In riferimento al riscontro citato nell’oggetto, siamo letteralmente rimasti increduli dai toni utilizzati, incredulità che a distanza di qualche giorno ha lasciato spazio a tanta amarezza.
Intanto la ricostruzione dei fatti lascia sbalorditi, perche’ se un detenuto ha aggredito anche tempo prima, degli Agenti in un Istituto, vige comunque la circolare dipartimentale che non ci risulta abbia scadenza rispetto ai fatti avvenuti, di conseguenza il detenuto nell’Istituto di Cagliari a nostro avviso non doveva proprio tornare. Il personale inoltre non doveva nemmeno arrivare a deporre in un verbale amministrativo, chiedendo poi di essere distaccato in una sede ambita, e ci sembra comprensibile che, considerato che il detenuto permaneva in istituto, abbiano chiesto una sede che gli avrebbe determinato meno disagi possibili.
Siamo dell’avviso che se ci fossero stati interventi celeri da parte dell’Amministrazione sia per i fatti di Sassari che di Cagliari il personale aggredito sarebbe potuto rimanere regolarmente in istituto ed allora si che l’Amministrazione avrebbe risparmiato tempo e denaro, ed avrebbe anche risparmiato quel tempo prezioso che e’ stato detratto dalle complesse e delicate attività del provveditorato per preparare il riscontro alla nostra segnalazione.
Ci permetta anche di dissentire sul modo con cui ha sminuito la prognosi diagnosticata agli Agenti dal medico di guardia a seguito dell’aggressione. Vede, noi definiamo “importante” anche quando un Agente aggredito riporta una prognosi anche di qualche giorno, perche’ quella prognosi e’ stata inferta ad un servitore dello Stato che rappresenta la legalità e soprattutto, per noi, e’ importante ancor di piu’ quando un Poliziotto aggredito rientra in servizio al termine della prognosi, senza “strumentalizzare” la situazione.
Per onestà intellettuale citiamo anche il fatto che proprio mentre scriviamo questa nota abbiamo appreso che il detenuto della Casa Circondariale di Cagliari e’ stato trasferito in altra sede, di conseguenza almeno una parte della nostra segnalazione e’ stata risolta, rimane invece attuale il caso spinoso presente nell’Istituto sassarese e questa situazione la terremo costantemente monitorata.
Rispetto invece alle doglianze con cui ha chiuso il riscontro, siamo dispiaciuti per aver tolto tempo prezioso alle attività delicate e complesse del provveditorato ma siamo convinti saprà perdonarci perche’ da Poliziotti che gli uffici centrali e provveditoriali amano definire “di periferia” non potevamo certamente immaginare di creare una cosi’ grande perdita di tempo.
Auspichiamo pero’ che tra queste attività complesse e delicate ci siano anche in calendario le numerose segnalazioni da parte della scrivente O.S. mai evase, auspichiamo ci sia la “sensibilizzazione” nei confronti della Direzione di Oristano per non aver mai risposto ad una nota sindacale, anche quando i contenuti erano urgentissimi; auspichiamo ci sia la trattazione della commissione arbitrale regionale per le violazioni a danno del personale da parte della Direzione di Cagliari, richiesta presentata ormai da diversi mesi e mai convocata; la sensibilizzazione nei confronti della stessa Direzione della Casa Circondariale di Cagliari per non aver nemmeno provato a riscontrare le segnalazioni che abbiamo presentato e per non aver nemmeno assicurato quanto richiesto dalla S.V. per evitare la manifestazione di protesta che, congiuntamente ad altre sigle sindacali ci apprestiamo a mettere in atto.
Potremmo continuare con decine di altre segnalazioni mai evase che immaginiamo rappresentino una parte delle attività complesse e delicate che il provveditorato sta trattando ma, prendendo spunto dagli utili consigli che hanno chiuso il Suo riscontro, ci permettiamo a nostra volta di consigliare per la prossima volta un utilizzo di toni piu’ concilianti perche’, se abbiamo interrotto le relazioni sindacali, abbiamo indetto lo stato di agitazione e ci apprestiamo a manifestare, sposando in pieno le motivazioni nel comunicato delle segreterie nazionali, e’ facile prevedere che in Sardegna, dopo quella di Cagliari, lo stato di agitazione e le proteste continueranno sino a quando non arriveranno dei riscontri concreti.