OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari, anomalie varie e clima di tensione, richiesta di convocazione urgentissima.
Egregio Provveditore,
Continuano a pervenire diverse lamentele dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio nell’Istituto cagliaritano rispetto al clima di tensione che pare tornato prepotentemente a riportare l’istituto nei periodi bui. Credo ricorderà, non certo con piacere, che l’ ispezione dipartimentale constato’ in quei periodi l’esistenza di circa 100 anomalie organizzative che sembravano eliminate grazie al lavoro sinergico tra la S.V., la Direzione e le OO.SS.
Purtroppo spiace constatare che addirittura la situazione sembra essere peggiorata rispetto ad allora e, dal nostro canto, abbiamo cercato in ogni modo di intervenire per evitarlo. Non e’ infatti un mistero che durante una riunione sindacale avevamo denunciato alla Direzione la vessazione perpetrata nei confronti di una parte del personale con l’utilizzo dei rapporti disciplinari, dal nostro punto di vista evitabili e che non rappresentavano di certo l’estrema ratio rispetto ai fatti contestati.
Cosi’ come abbiamo cercato, con spirito di collaborazione, di trovare un dialogo con la Direzione, anche verbale, per trovare soluzioni per i vari ordini di servizio palesemente irrealizzabili e ricchi di controsensi che abbiamo definito, senza troppi giri di parole: “trappole nei confronti del personale”.
Abbiamo altresi’ chiesto l’intervento della commissione arbitrale regionale per le presunte violazioni in danno al personale rispetto alla differenza di trattamento nella fruizione dei diritti, in particolare nella fruizione dei riposi festivi. In quest’ultimo caso, considerato che allo stato attuale non ci risulta nessun riscontro, siamo costretti addirittura a rivolgerci alla commissione di garanzia nazionale, altro organo che si e’ rivelato non privo di contraddizioni, visto che aveva garantito che le convocazioni degli organi regionali sarebbero arrivate senza ritardi.
Ancora: nonostante le rassicurazioni verbali di intervento per modificare l’ODS che imponeva il controllo e la registrazione dei pacchi in entrata dal personale del Block house pare addirittura che sia stato aggravata tale incombenza con una modifica che impone all’unità addetta al controllo del posto di servizio citato, di contattare il coordinatore della sorveglianza generale, sperando non sia impegnato a risolvere i numerosi eventi critici all’interno delle sezioni, per chiedere il proprio intervento per dirimere eventuali dubbi.
Infine, ci e’ stato riferito che di recente sono stati elevati numerosi rapporti disciplinari, peraltro senza contestazione diretta, con l’utilizzo improprio dei sistemi di videosorveglianza.
Nel frattempo nelle sezioni detentive il personale e ‘ costretto spessissimo a lavorare al di sotto dei livelli minimi di sicurezza, svolgendo piu’ posti di servizio, privo di strumenti idonei e con i comandi a distanza non funzionanti, senza una minima sicurezza personale, barcamenandosi nella miriade di eventi critici che in ogni turno si susseguono.
In queste condizioni comprendiamo le numerose doglianze pervenuteci che denunciano un clima di tensione e mettono in risalto un dato preoccupante: il personale non svolge il proprio lavoro con la giusta tranquillità, sente di nuovo la spada di Damocle puntata addosso ed e’ risaputo che con la paura di sbagliare dovuta, come detto, ad un clima per niente sereno, l’errore e’ quasi inevitabile.
Si chiede pertanto un urgentissima convocazione per cercare di trovare delle soluzioni che possano fermare quello che sembra un pericolosissimo ritorno al passato ma con delle situazioni addirittura peggiori.
In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.