OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari, mail inviata dal responsabile del’area sanitaria dell’Istituto.
Egregio Direttore,
Con incredulità e sgomento abbiamo avuto modo di leggere una mail indirizzata ad una serie di indirizzi, tra cui quello della scrivente O.S., da parte del responsabile dell’area sanitaria dell'Istituto, dove nel contenuto emerge un tono arrogante, irrispettoso e dai contenuti che riteniamo fuori luogo. Tra gli indirizzatari abbiamo addirittura ricevuto le proteste di chi non ha gradito l’inopportuna intrusione nella propria mail.
Intanto il firmatario di tale mail evidentemente dimostra di non conoscere l’organizzazione di un Istituto penitenziario perche’ sostiene che un sindacato della Polizia Penitenziaria non possa eccepire sulle proprie scelte gestionali nell’area sanitaria. Invero se l’organizzazione del lavoro dell’area sanitaria viene modificata e crea delle difficoltà al personale di Polizia Penitenziaria ed al regolare andamento delle dinamiche lavorative ci riteniamo piu’ che legittimati a chiedere al responsabile dell’Istituto, nostro unico interlocutore diretto, di intervenire esattamente come ha fatto il nostro delegato locale.
Ovviamente sarebbe piu’ che legittimo un intervento delle OO.SS. rappresentanti il personale sanitario per motivi inversi. A titolo di esempio, proviamo ad immaginare se ipoteticamente la S.V. disponesse che gli infermieri ed i medici debbano operare nelle sezioni detentive senza la presenza e l’ausilio del personale di Polizia Penitenziaria ed i detenuti approfittando di tale assenza, iniziassero a minacciare, insultare e aggredire il personale medico?! Quale sindacato rappresentante dei lavoratori dell’area sanitaria non chiederebbe un suo intervento per rivedere tale decisione?
Crediamo che occorra un briciolo di conoscenza del luogo di lavoro in cui prestiamo la nostra opera per comprendere che le aree in un Istituto penitenziario sono interconnesse e se dovessero registrarsi delle modifiche che mettono in difficolta gli operatori delle altre aree e’ normale che un O.S. richieda un Suo intervento come responsabile delle aree dell’intero Istituto. Ovviamente ben sappiamo che l’area sanitaria dipende dall’ATS ma le proponiamo un’ altra riflessione: immaginiamo cosa potrebbe succedere se un detenuto non viene visitato prontamente nelle ore serali o nelle giornate festive, perche’ il medico del 118 e’ impegnato a visitare un nuovo giunto o in un altra attività altrettanto urgente. L’Agente della Polizia Penitenziaria nel caso dell’evento critico successivo dovrà chiamare a casa il responsabile medico?
Possiamo affermare senza paura di smentita che nell’Istituto cagliaritano negli anni si sono susseguiti responsabili dell’area sanitaria dotati di buon senso, educazione e rispetto istituzionale, tutti hanno avuto con il personale di Polizia Penitenziaria un rapporto di proficua collaborazione, se i toni utilizzati dal responsabile attuale rappresentano il proprio biglietto da visita, abbiamo validi motivi per essere preoccupati.
Ad ogni modo considerato che la mail pervenutaci da una persona che non riconosciamo come interlocutore non ci rappresenta assolutamente nulla, ribadiamo la richiesta alla S.V. per verificare la segnalazione del nostro delegato locale ed eventualmente intervenire per evitare che le modifiche sull’organizzazione dell’area sanitaria possano creare difficoltà alla sicurezza dei lavoratori e per evitare che le anomalie che potrebbero crearsi non debbano ricadere sul personale di Polizia Penitenziaria.
Considerato che abbiamo motivo di ritenere che la mail citata sia frutto di un iniziativa personale che denota a nostro avviso anche una mancanza di corretteza nei Suoi confronti, chiediamo di voler prendere ogni utile iniziativa affinche’ le OO.SS. possano continuare ad interlocuire con la S.V. senza ricevere comunicazioni da operatori che, oltre ad utilizzare toni improponibili, lo ribadiamo, non sono titolati ad avere un interlocuzione in vece del Direttore con le OO.SS.
Crediamo inoltre sia superfluo chiedere un intervento del Provveditore che legge per conoscenza , in quanto siamo piu’ che convinti che la S.V. saprà intervenire anche per sensibilizzare il responsabile medico a limitarsi a svolgere il proprio ruolo ed usare per il futuro toni appropriati.
In attesa del riscontro alla precedente nota, che riteniamo ovviamente inevasa, si porgono cordiali saluti.