OGGETTO: regione Sardegna, anomalie gestionali dei NN.TT.PP. e del quadro permanente di alcuni Istituti.
Egregio Provveditore,
A diversi mesi dall'entrata in vigore del nuovo assetto strutturale regionale del NTP, sono emerse quelle problematiche che avevamo previsto e che avevano indotto la UIL a non firmare il documento. L'organizzazione proposta dalla S.V. aveva avuto come contro, da parte della UIL, una lucida e lungimirante analisi su diversi punti che a nostro avviso non avrebbero reso attuabile l'organizzazione.
Per entrare nel dettaglio, occorre una premessa: Gli organici dei NN.TT.PP. del distretto sardo come previsto dal documento in vigore, hanno una carenza organica proporzionale a quella dell'Istituto dove sono insiti, di conseguenza per garantire il servizio era ovvia una razionalizzazione del personale a disposizione nei vari NN.TT.PP. attraverso l'Istituzione dei Nuclei provinciali almeno negli Istituti di Cagliari e Sassari. Questo avrebbe determinato l'impiego dei NN.TT.PP. locali degli Istituti in prossimità di quelli citati, per mettere in atto una razionalizzazione delle risorse a cura dell'UST del Provveditorato. Eravamo convinti , ed ora lo siamo ancor di piu', che solo con la realizzazione dei Nuclei provinciali sarebbe stato possibile una gestione efficiente del servizio.
Allo stato attuale invece i NTP locali hanno quotidianamente bisogno di un integrazione dal personale impiegato nelle sezioni e, soprattutto nel caso specifico dell'Istituto di Cagliari UTA e di Sassari non si riescono ad assicurare le unità necessarie ma vengono comunque distolti posti servizio "vitali" creando difficoltà estreme per coloro che rimangono a gestire i servizi di Istituto, pare infatti che l'UST solo in casi rari disponga integrazioni dai NTP di altri Istituti.
Questo sta creando un grave pericolo per la sicurezza dei lavoratori in quanto il personale viene distolto dai posti di servizio, costringendo chi lavora nelle sezioni a gestire centinaia di detenuti, estremamente problematici, nettamente al di sotto dei livelli minimi di sicurezza, cosi' come il personale dei posti fissi è costretto a dover "abbandonare" le incombenze del proprio Ufficio accumulando cosi' lavoro arretrato che potrebbe determinare degli errori dovuti alla necessità successiva di recuperare il lavoro arretrato. Di contro, le scorte del NTP devono assicurare le traduzioni ed i piantonamenti con un numero inferiore rispetto alle reali esigenze operative. Ci sono stati riferiti dei casi nell'Istituto di UTA che sono da considerarsi certamente emblematici: ovvero, la traduzione di 9 detenuti scortati da 9 Agenti!
Queste problematiche se non sono gestite in maniera adeguata possono determinare una divisione tra il personale del NTP e del quadro permanente che sfocia nel classico "gatto che si morde la coda".
E allora si verificano delle situazioni di contrasto e conflitto che di recente nell'Istituto cagliaritano hanno determinato diversi casi di chiara contrapposizione tra i due servizi con un vero e proprio "braccio di ferro" per assicurare le unità per i piantonamenti di un detenuto in ospedale e per assicurare le unità al controllo delle sezioni.
Converrà quindi con noi sul fatto che occorra intervenire immediatamente per unire il personale anzichè assistere a contrapposizioni sterili e improduttive.
Di conseguenza riteniamo sia improcrastinabile la modifica dell'organizzazione dell'Assetto strutturale al fine di creare almeno per i grossi Istituti come Cagliari e Sassari i Nuclei Provinciali sotto la guida di un Ufficio sicurezza e traduzioni del PRAP che avrebbe cosi' un ruolo centrale e determinante per garantire la razionalizzazione del personale dei vari NTP.
Immaginiamo che le Direzioni abbiano già fornito delle indicazioni in merito, ed i suoi criteri di valutazione siano certamente agevolati dalle analisi che pervengono copiose per segnalare le anomalie e suggerire possibili correttivi, cosi' come immaginiamo che grazie a tali suggerimenti sia in atto un piano di riorganizzazione dei NN.TT.PP. in regione, per evitare contrapposizioni tra il personale e garantire la sicurezza dei lavoratori ma purtroppo abbiamo esaurito la speranza e rimaniamo realisti ed è per questo che chiediamo un suo intervento. Purtroppo la situazione che si è venuta a creare è estremamente pericolosa, non possiamo assistere all'impiego di 1 unità per il controllo di 130 detenuti divisi in 3 sezioni o l'impiego di 9 unità di scorta per 9 detenuti presso il tribunale cittadino, in quest'ultimo esempio vi è certamente il beneficio del dubbio,(sono dati ufficiosi), ma non vi è dubbio sulle difficoltà operative che continuano a dividere il personale e creano gravi rischi per gli stessi lavoratori.
Si chiede pertanto un urgente intervento della S.V. e una urgentissima convocazione per analizzare e risolvere le anomalie citate.
In attesa di urgentissimo riscontro, si porgono cordiali saluti.