Oggetto : Casa reclusione di Oristano, celebrazioni bicentenario del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Egregio Direttore,
Come noto, la UIL in forma di protesta contro le condizioni in cui il personale di Polizia Penitenziaria è costretto a svolgere il proprio servizio, oltre a tanti altri motivi, già esplicitati in precedenti comunicazioni, non ha partecipato alle ricorrenze del bicentenario organizzate nei vari Istituti Penitenziari della regione.
Questo non ha precluso ai nostri Dirigenti di essere presenti in servizio per svolgere il proprio dovere, come avviene di consueto. Ci ha lasciati pero' letteralmente sgomenti un fatto increscioso che ha visto la S.V. protagonista, ci permettiamo di dire, in negativo!
La giornata lavorativa in occasione della festa, per chi lavora nelle sezioni dell'Istituto da Lei Diretto, è stata sempre uguale. Due Agenti ad assicurare la sorveglianza di 3 sezioni dove sono allocati detenuti di un certo spessore criminale, cosi' come 4 poliziotti impiegati al controllo dei passeggi che non hanno ricevuto nemmeno un cambio per consumare un semplice caffe'! Attività trattamentali interrotte ed il personale ha dovuto "combattere" le proteste dei detenuti e spiegare pazientemente a chi richiedeva insistentemente di conferire con i Funzionari pedagogici che, in una giornata cosi' particolare, le attività erano sospese.
Dobbiamo riconoscere che in tutti gli Istituti, la presa di posizione delle OO.SS. è stata rispettata, mentre la S.V. quando ha saputo che qualche Agente per aderire alla linea del Sindacato che rappresenta, dopo aver svolto il proprio turno, non ha ritenuto di festeggiare al pranzo organizzato, ed altri Agenti non appartenenti attivamente al sindacato non sono potuti rimanere per motivi familiari, ha espresso delle parole forti definendo tali poliziotti come una "vergogna".
Lei crede davvero che i Dirigenti sindacali che non hanno partecipato ai festeggiamenti lo abbiano fatto volentieri? Crede davvero che dei Poliziotti che svolgono il proprio lavoro con spirito di sacrificio quotidiano, siano da definire "una vergogna", solo per non aver partecipato al pranzo organizzato dalla Direzione?
Ha provato ad interrogarsi sui motivi per cui il personale è amareggiato?
Qualche risposta possiamo già dargliela Noi: La Polizia Penitenziaria vorrebbe festeggiare ogni giorno per il rispetto degli accordi, delle normative, delle pari opportunità, per l'attenzione verso i propri diritti, per l'efficienza di chi gestisce il personale, vorrebbe festeggiare con i propri vertici, dopo aver ricevuto le cosi' dette "pacche sulle spalle".
Il personale sta guardando in faccia la realtà, qualcuno un segnale deve darlo, con amarezza ma deve darlo, il personale non si vergogna della scelta fatta, perché lavora tutto l’anno, festeggia la propria appartenenza alla Polizia Penitenziaria e lo fa quotidianamente perché è fiero di servire lo Stato! Forse di questo i vertici dell'Amministrazione, dovrebbero tenerne conto e dovrebbero anche rispettare le relazioni sindacali che, significherebbe, maggior rispetto dei lavoratori!
Forse anzichè definire "una vergogna " i Poliziotti poteva chiedersi per quale motivo diversi non hanno partecipato al pranzo, sarebbe stata l'occasione per analizzare quali interventi poteva assicurare per migliorare la situazione e magari poteva sentire anche le ragioni di tali Agenti.
Ad ogni modo quei poliziotti da Lei definiti come "una vergogna", domani, come fanno da circa 30 anni, saranno nuovamente in prima linea a gestire situazioni ben lontane dalle possibilità umane, per rappresentare l'Istituzione Polizia Penitenziaria e, per sopperire alle carenze di un Amministrazione che, purtroppo, risulta troppo distante dalle reali esigenze dei lavoratori.
In attesa di urgentissimo riscontro, si porgono cordiali saluti.